Sisma, quanto sono sicure le scuole?

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Davanti ai nostri occhi c’è la Scuola Romolo Capranica di Amatrice parzialmente crollata nonostante fosse stata sottoposta a interventi successivi ai terremoti che nel ’97 (Umbria) e nel 2009 (L’Aquila) avevano colpito anche quella zona. La Procura ha disposto il sequestro dell’istituto che era stato ristrutturato ma senza il rafforzamento antisismico. Addirittura era stato indicato come punto di accoglienza del piano di Protezione Civile. La scossa delle 3.36 non ha trovato nessuno in classe. Furono invece 26 i bambini morti nella scuola di San Giuliano di Puglia sepolti dalle macerie del terremoto che sconvolse il Molise nel 2002. La domanda che in quel momento si è posto ogni genitore, ogni insegnante, ogni dirigente, ogni collaboratore scolastico è stata “quanto è sicura la scuola che frequenta mio figlio o dove lavoro?”.
Per gli edifici pubblici costruiti prima della normativa antisismica (1971) non c’è certezza: non esiste legge che obblighi le istituzioni ad adeguare queste costruzioni agli standard previsti dalla normativa.
Dopo la tragedia di San Giuliano è stato emanato un decreto che prevede l’obbligo della schedatura della vulnerabilità degli edifici pubblici ma, appunto, una schedatura: nessun intervento è stato reso obbligatorio. Così come ogni scuola dovrebbe possedere il certificato di relazione geologica e geotecnica, quello di agibilità statica e il documento di valutazione dei rischi. Le carte servono a poco però se rimangono adempimenti burocratici se non c’è l’ impegno, soprattutto finanziario, di provvedere alla manutenzione degli edifici scolastici. E se alle amministrazioni e allo Stato tocca il compito di assicurare investimenti seri, a noi tocca quello di essere genitori, maestri, presidi e cittadini responsabili.
Gli interventi per l’adeguamento antisismico degli edifici scolastici a Carpi non sono iniziati all’indomani del sisma del 2012 ma già a partire dal terremoto del 1987 e, in modo ancor più consistente, dopo quello del 1996.
In conseguenza del sisma del 2012, nelle scuole di Carpi non si sono registrati crolli e non è stata necessaria la predisposizione di alcun Edificio Scolastico Temporaneo, ma si è comunque dovuti intervenire sulle scuole per lavori di ripristino urgente già a partire da quell’estate. Oggi i cantieri si sono tutti conclusi e risulta che siano stati complessivamente spesi 2 milioni 464mila euro di fondi prevalentemente regionali.
Dalla ricognizione sono evidentemente escluse le scuole di più recente costruzione secondo le normative antisismiche come le materne Balena Blu e Arcobaleno, la primaria di Santa Croce e le Leonardo Da Vinci di via Giusti (dove aveva sede il Coc, Centro Operativo Comunale durante il terremoto), le medie Margherita Hack di Cibeno ma anche la quasi totalità dei nidi e delle scuole d’infanzia del territorio. Non figurano infatti nell’elenco delle scuole per le quali sono stati predisposti lavori.
Se da una parte occorre investire in nuove strutture, laddove necessario, dall’altra è un dovere mantenere i nostri più o meno vecchi edifici, al fine di recuperare il patrimonio  architettonico delle nostre comunità.
Gli edifici più datati sono quelli su cui in questi anni si è concentrato lo sforzo maggiore per l’adeguamento alle norme antisismiche. E’ il caso, per esempio, della scuola Manfredo Fanti il cui progetto risale al 1911: i lavori nel fabbricato detto ‘Posta Vecchia’ iniziarono nel 1913 e terminarono l’anno successivo. L’edificio che oggi ospita le elementari più longeve di tutta la città (e la succursale delle medie A. Pio) è stato sottoposto a profondi e successivi interventi (l’Amministrazione Comunale stanziò 845mila euro nel 2001) ai solai, incatenamenti, ammorsamenti, rinforzo dei muri e delle coperture. In conseguenza del sisma del 2012 , il progetto di ulteriore rafforzamento e adeguamento delle Fanti per un importo complessivo di 318.291 euro è il più oneroso.
Come alle Fanti, anche per la scuola elementare Martiri della Libertà di Budrione è stato necessario approntare lavori per 223.494 euro per mettere in sicurezza l’edifico risalente al 1948.  
L’edificazione della maggior parte delle scuole carpigiane risale però agli anni ’65-‘75: è questo il periodo in cui vengono inaugurate le elementari Collodi di via Bortolamasi (1965), le Gasparotto di Fossoli (1967), le Anna Frank (1968), le Pascoli di via Berengario (1970), le Giotto (1971), le Pertini di via Atene (1972), le don Milani a Cibeno (1973). Nei fatti, tutte le scuole del Comune di Carpi hanno sostanzialmente retto al sisma del 2012 senza danni e rischi significativi per adulti e bambini ma sono state sottoposte a interventi di rafforzamento e adeguamento antisismico.  Finché non si verifica l’incidente o, peggio, la disgrazia, non ci si preoccupa di verificare che venga finanziata ed effettuata la manutenzione degli edifici scolastici: è di qualche giorno fa la notizia che due bambini sono rimasti contusi per la caduta di alcuni pezzi d’intonaco dal soffitto a Rho di Milano. A Campogalliano l’Amministrazione Comunale, che nei mesi scorsi ha partecipato al bando statale per ottenerne il finanziamento, prima dell’inizio dell’anno scolastico aveva ultimato tutti i controlli, anche strutturali, su soffitti e solai nelle scuole.
Sara Gelli