Il re del tortellino

0
717

L’idea è di quelle geniali. Il mix perfetto di gusto e creatività. A creare la giusta alchimia tra estro, innovazione e materie prime di altissima qualità è stato il modenese Riccardo Simoni. La sua, è una di quelle storie capaci di far venire l’acquolina in bocca. Di cosa stiamo parlando? Ma del tortellino nel bicchiere naturalmente… I puristi storceranno il naso: come è possibile gustare una delle specialità più amate del nostro territorio camminando per la strada? Come può un’eccellenza enogastronomica che il mondo intero ci invidia, trasformarsi in uno street food?

“Ricordo ancora perfettamente quando questa idea iniziò a solleticare la mia mente. Nel 2003, mentre aspettavo di gustare un piatto di tortellini comodamente seduto in un blasonato ristorante deserto, mi accorsi che, aldilà del vetro, un venditore ambulante di patatine lavorava a cottimo… La domanda sopraggiunse immediata: perché non rendere una pietanza tanto straordinaria, un prodotto da asporto? Perché non degustare in piedi un buon piatto di tortellini fumanti alla panna?”. Di tortellini, Riccardo, ne mastica da un pezzo. Sin da quando, ragazzino, la mamma e la nonna, “tiravano a mano la sfoglia col matterello”. Un’arte antica, una sapienza che affonda le radici nella tradizione. Ma Riccardo ama innovare. Andare oltre: “i più tradizionalisti, i tortellini li mangiano solo in brodo, io però li adoro anche alla panna. Così, quando ho la fortuna di mangiare dai miei genitori, ci facciamo tuttora prima un piatto alla panna, poi un secondo col brodo: per non farci mancare nulla”, sorride. Ma da quella fugace intuizione, la strada di Riccardoè proseguita fino a Londra.

“Dapprima, insieme a un amico, Matteo, abbiamo scommesso sulla Riviera Romagnola e sui più giovani. Fu subito un successo: i ragazzi, all’uscita delle discoteche, non potevano credere di poter gustare una cup di tortellini alla panna, freschi, buoni, cotti sul momento e ancora fumanti”. Il sogno di Riccardo stava prendendo forma e… sapore: “dopo aver capito che il format poteva funzionare, abbiamo iniziato a lavorare col nostro chiosco alla stazione dei treni di Parma per allietare le attese dei viaggiatori più golosi. Un altro successo”. La TortelliniCup era ora pronta a fare il grande salto: conquistare la capitale inglese. “Moderna, cosmopolita e attenta alle novità, Londra poteva, a nostro parere, ospitare il concept che avevamo creato”. L’inizio è stato duro, il passo enorme: “banche, affitti, trasporti… tutto mi sembrava un incubo. Poi, pian piano, le cose hanno iniziato a girare.

Ogni giorno trascorso rappresentava una piccola vittoria e le persone iniziavano a tornare al nostro chiosco entusiaste”. In poco tempo il menù del chiosco si è arricchito di altre golosità rigorosamente made in Italy: “tortelloni di ricotta e spinaci per accontentare i vegetariani, gramigna saltata in padella con panna e salsiccia per i più golosi o con un semplice pomodoro fresco per i più salutisti… Oggi non mancano mai nemmeno le lasagne e il gnocco fritto. E per finire in dolcezza: bignè alla crema fatti rigorosamente come quelli di mia nonna e un tiramisù che resuscita i morti”. Ogni settimana arrivano a Londra i prodotti dalla nostra terra, freschi e genuini, pronti per conquistare il cuore e i palati dei londinesi: “la nostra alternativa ai fast food o alle catene di junk food”. Da poco a dar man forte alla brigata (trasferitasi tra le mura del Centro commerciale O2 nel cuore della verde area a sud di Hampstead) vi è anche un carpigiano: Francesco Lugli, giovane cuoco formatosi tra le mura dell’Istituto Nazareno di Carpi. “Ogni giorno Francesco aggiunge un tocco di fantasia al menù: giusto per tenere sempre vivi nel cliente la curiosità e la voglia di provare esperienze gustative nuove. Ricordo quando abbiamo proposto le frappe, probabilmente ci hanno scambiato per matti, ma sicuramente ne hanno mangiate parecchie”.

Oggi i londinesi li amano e Tripadvisor li incorona al secondo posto sui 17.600 ristoranti della capitale. Riccardo però è incontenibile: “la strada da compiere è ancora tanta. Il mio desiderio di fare è inesauribile. Vorrei avviare in Italia altri punti, magari in franchising… chissà”. Una cosa però è certa: lo spirito di TortelliniCup non muterà. Così come l’entusiasmo e la passione che animano Riccardo: “ci piace far sorridere le persone offrendo loro piatti preparati con amore e passione. E questo non cambierà mai”. Chi vuole conoscere tutti i dettagli può visitare la pagina Facebook Tortellinicup e il sito www.tortellinicup.com.

Jessica Bianchi

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp