Il Comune è sordo alle proteste di via Sallustio

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 “Parlo a nome personale (abito al civico 14) e di altri residenti, in particolare la famiglia del civico 16, dell’ultimo tratto di via Sallustio (quartiere in area Peep sorto negli Anni ‘70) perché continuiamo a non avere risposte da parte dell’Ufficio Verde del Comune malgrado le ripetute rimostranze per come non vengono curate le quattro piante che delimitano la sede stradale. Questi alberi (erano 6 all’origine ma 2 vennero tagliati una decina di anni fa per installare i lampioni) sono diversi e anomali rispetto a quelli piantumati all’inizio della strada. Nei primi anni i problemi erano meno evidenti essendo piante giovani, poi una si spezzò e si schiantò al suolo in seguito a un nubifragio, dimostrando la fragilità e la pericolosità di questa tipologia di piante. Cominciai a segnalare il problema e, nell’ottobre 2002, depositai all’Ufficio Protocollo una petizione, chiedendo la sostituzione di questi alberi con altri, con la disponibilità di noi firmatari a contribuire alle spese, ma finì tutto nel nulla, senza alcuna risposta”.

A parlare è Candida Lugli, che ha un diavolo per capello: dopo vent’anni in cui si è fatta carico in prima persona di estenuanti e inutili richieste di interventi, è arrivata al limite della sopportazione sentendosi letteralmente presa in giro e lesa nella sua dignità di cittadina.

“Non solo non sono stata ascoltata, ma sempre trattata con sufficienza dal responsabile tecnico dell’Ufficio Verde e da qualche assessore quando, in più di un’occasione, ho lamentato che i quattro alberi di alto fusto cresciuti in via Sallustio si sono sviluppati oltre misura, coprendo i lampioni dell’illuminazione pubblica con conseguente scarsa luminosità serale, provocando un’enorme quantità di foglie e altri derivati delle piante che cadono sul marciapiede, sulla sede stradale e all’interno dei giardinetti privati. Oltre a questo, alcuni grossi rami si sono pericolosamente piegati verso il centro della strada con rischio di crollo in caso di forte vento, come è già successo”.

E in Comune cosa le hanno detto?

“Un anno e mezzo fa, durante un sopralluogo da noi sollecitato, la risposta è stata che occorreva aspettare le elezioni amministrative e l’insediamento della nuova Giunta, poi che coi tagli del Governo non avevano i soldi per procedere alla potatura degli alberi per metterli in sicurezza e che le piante non costituivano un problema e, infine, sempre per voce del responsabile, che sono loro, quelli dell’Ufficio Verde, a sapere cosa si deve fare. Insomma, un muro di gomma, con la spiacevole sensazione per il cittadino di non venire ascoltato ma, anzi, di procurare fastidio con le sue richieste e petizioni”.

E la signora Candida Lugli, per essere più convincente, ci mostra alcune foto scattate davanti alla propria abitazione, in cui si vede cosa cade dagli alberi e la pericolosa curvatura di alcuni rami i quali rischiano di spezzarsi in caso di forte vento e pioggia battente.

Cesare Pradella

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