Una vita da stomizzato

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La stomia, meglio nota nel linguaggio comune col nome di ‘deviazione’, è una derivazione all’esterno, generalmente sull’addome, dell’apparato  intestinale o urinario definitiva o, più spesso temporanea. Questa richiede un surplus di assistenza e un accompagnamento specifico con l’obiettivo di portare la persona alla riacquisizione della completa autonomia nella nuova condizione di vita. Viene eseguita in seguito ad affezioni infiammatorie o tumorali dell’intestino tenue, del colon, della vescica o delle vie urinarie.  Una fase delicata, complessa, che richiede assistenza, aiuto e vicinanza. L’Ambulatorio di Stomaterapia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi, nato proprio per rispondere ai bisogni e alle esigenze di questi pazienti, è affidato a un’infermiera dedicata, la stomaterapista Simona Vergnanini.
Qual è l’attività dell’ambulatorio?
“Il nostro compito è quello di farci totalmente carico dei pazienti nelle delicate fasi del pre,  post-intervento e dimissione. Tra i nostri obiettivi primari vi è l’addestramento dei pazienti affinché possano gestire la stomia in modo autonomo, direttamente presso il loro domicilio, eseguiamo consulenze nei reparti e, inoltre, ogni mercoledì, all’Ospedale di Carpi, distribuiamo il materiale necessario agli stomizzati. Operazione che ripeto il martedì presso il nosocomio di Mirandola. Fiore all’occhiello dell’ambulatorio è la riabilitazione del pavimento pelvico: a coloro che hanno una stomia temporanea insegniamo una ginnastica perineale tesa a favorire l’allenamento dei muscoli del retto. Fondamentale è anche promuovere  le iniziative che permettono ai pazienti portatori di stomia di incontrarsi, conoscersi, confrontarsi e sostenersi vicendevolmente per il ritorno a una vita il più possibile normale. Per tale motivo l’ambulatorio sostiene le iniziative che partono dai pazienti stessi e accoglie ogni anno gli allievi che frequentano la Scuola  Aistom Nazionale di stomaterapia per stage e tirocini”.
Come il personale dell’Ambulatorio assicura poi continuità nell’assistenza ospedale-territorio?
“Affiancando la persona che è tornata a casa e fornendole un continuo e assiduo  supporto tecnico e, soprattutto,  psicologico. Tutti i pazienti, sia i cronici che i nuovi, potranno usufruire del nuovo servizio che è in funzione tutti i giorni, dal lunedì al venerdì. Naturalmente, per chi è già portatore di stomia, l’accesso all’ambulatorio sarà stabilito dal medico di famiglia”.
Qual è il vostro bacino di utenza? E quanti stomizzati avete attualmente in carico?
“L’Ambulatorio di Stomaterapia è al servizio dell’Area Nord, per un bacino di utenza di circa 100mila persone. A Carpi i pazienti stomizzati sono 125 mentre a Mirandola ammontano a 119”.
Quanto è importante, soprattutto psicologicamente, per i pazienti essere seguiti in modo specifico da un’equipe multidisciplinare che si avvale della collaborazione di vari specialisti?
“E’ fondamentale. Prima di ogni intervento consiglio ai pazienti di venire da me in ambulatorio per un colloquio: in questo modo ci si conosce, si crea un legame, si instaura un rapporto di fiducia ed emergono anche i dubbi, le paure e le domande dei pazienti su cosa significhi, quotidianamente, convivere con una stomia. Chiacchieriamo, facciamo simulazioni… affinché possano toccare con mano in cosa consiste la deviazione. In tal modo nel post operatorio sono più consapevoli e hanno uno spirito diverso nell’affrontare l’immagine del proprio schema corporeo, rispetto a coloro che non sono passati di qua”.
Progetti in cantiere?
“Vorremmo poter dedicare una giornata agli stomizzati presso la Casa della Salute di Finale Emilia. Ho frequentato anche un Master di idrocolonterapia, un metodo delicato ed efficace di lavaggio dell’intestino per la preparazione agli esami endoscopici e agli interventi chirurgici  sul colon. Beneficiano della idrocolonterapia coloro che soffrono di stitichezza cronica e ostinata, di colon irritabile, di malattia diverticolare non in fase acuta, colite tossica, ileite terminale, distensione addominale con meteorismo e flatulenze, alito pesante, digestione lenta e difficile oppure senso di pienezza gastrica dopo l’ingestione di minime quantità di cibo.  Speriamo di riuscire a convincere l’Azienda ad acquistare il macchinario necessario”.
Quanto è importante il ruolo della stomaterapista?
“Il chirurgo ti salva, lo stomaterapista ti riporta alla vita”.
Numerosi stomizzati hanno manifestato la propria contrarietà al paventato trasferimento della dottoressa Margherita Gavioli, responsabile del modulo di chirurgia colo-rettale presso la Chirurgia dell’Ospedale di Carpi nonché Referente medico dell’ambulatorio di stomaterapia. Il loro appello è stato ascoltato?
“A gennaio, probabilmente, ci sarà un concorso. Io auspico vivamente che non vi sia alcun avvicendamento e che la dottoressa Gavioli, punto di riferimento fondamentale, resti con noi”.
Jessica Bianchi
 

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