“Non ci aspettiamo miracoli”

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Dal maggio 2013 Lorenza è imprigionata nel suo corpo. Incapace di parlare, sbatte le ciglia.  E’ così che comunica con la figlia Erika e il marito Stefano Borellini. Colpita da un aneurisma cerebrale, la roveretana Lorenza Tarasconi però non molla. Così come la sua famiglia: sempre pronta a cercare nuove risposte e nuove metodologie, per non arrendersi e continuare a sperare che Lorenza possa tornare la madre e la moglie d’un tempo. La storia di questa famiglia ha commosso tutti e molte sono state le persone che si sono mobilitate per offrire il proprio aiuto. Ora la speranza è riposta in Vienna, anche se, spiega Erika, “non ci aspettiamo certo un miracolo”. Il 18 dicembre infatti, la famiglia partirà alla volta della capitale austriaca per sottoporre Lorenza a un autotrapianto di cellule staminali che nel nostro Paese non è possibile effettuare: “dapprima vengono prelevate delle cellule staminali dall’anca o dalla colonna vertebrale, poi vengono trattate e, successivamente, reimpiantate nel paziente. Si tratta di cellule autogene e, dunque, il rischio per il paziente è molto basso”. Prima della partenza Lorenza dovrà fare una serie di visite ma, in tutto questo, prosegue Erika, “il servizio di assistenza domiciliare é davvero molto efficiente”. Il viaggio sarà un’impresa complessa viste le condizioni di Lorenza: “stiamo vagliando alcune ipotesi, ma ce la faremo”, sorride la figlia. Per far fronte alle vistose cure viennesi, alcuni cittadini hanno dato vita a una vera e propria catena solidale “aprendo un conto corrente denominato Help Lorenza. Per questo vorrei ringraziare Patrizia Vezzani” (chi volesse saperne di più può consultare la pagina Facebook Lorenza Tarasconi). “Prima di decidere di affrontare questo nuovo percorso ci siamo informati contattando altre persone che hanno effettuato lo stesso trattamento presso il medesimo centro e chiedendo opinioni ad altri medici. Ribadisco, pur non aspettandoci miracoli, questo trattamento ha comunque dato a tutti qualche risultato, seppur piccolo”.
Jessica Bianchi
 

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