Un’invasione di Befane

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Non una, bensì un vero e proprio plotone di Befane ha invaso il centro storico di Carpi il 5 gennaio scorso chiudendo, con un evento fatto di balli itineranti, consegna di dolcetti ai bambini e uno show davanti al Municipio, la programmazione di Natale a Carpi, promossa da ConCarpi, Carpi C’è e Comune di Carpi. Un Natale, quello di quest’anno, che ha portato nel cuore della città un vasto pubblico di ogni età, dai giovanissimi agli adulti, dai ragazzi alle famiglie, registrando molte presenze anche da fuori porta. Il merito principale del successo del cartellone di iniziative va alle stupende luminarie che, grazie ai fondi europei appositamente dedicati, oltre alle vie e alle piazze del centro hanno fatto brillare come non mai, per la prima volta nella storia della città, Palazzo Pio. Palazzo che, apparso in vesti di luce così splendenti, è diventato quasi un ‘tormentone’ in Rete: postato in centinaia e centinaia di foto sui social, ha ricevuto migliaia di apprezzamenti, facendo di Carpi una città ‘virale’. Anche la gamma degli appuntamenti proposti ha saputo modularsi e variare per attirare diverse tipologie di pubblico: dai bambini, con la presenza della classica triade Santa Lucia, Babbo Natale e Befana, ai giovani, con i Dj-set ed esibizioni musicali dai balconi dei palazzi del centro nell’apprezzato Christmas Vertical Music, passando per bocconi allettanti destinati ai patiti della musica, con le esibizioni di Matteo Macchioni, Marco Ligabue e i cori natalizi itineranti, sino agli amanti del buon cibo con il quintale di cotechino e gli stand di prelibatezze al cioccolato. Anche il concorso che, con un acquisto minimo nei negozi, premia con un viaggio di una settimana per due persone a New York e altri 500 premi messi in palio dagli esercenti hanno stimolato la presenza di pubblico. Al di là dei singoli eventi e delle proposte è bene però rimarcare che nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza il ritrovato entusiasmo degli attori principali del centro, ovvero dei commercianti, che hanno compreso come l’unione faccia la forza e, riunendosi in Carpi C’è, siano riusciti a tenere una posizione comune; d’altra parte anche l’ente pubblico ha giocato il ruolo di agevolatore e aggregatore di interessi comuni. Sebbene sarebbe ingenuo pensare che tutto questo sia abbastanza per sconfiggere la crisi, le scintille che il centro di Carpi sta lanciando da qualche mese fanno sperare nell’inizio di un fuoco che sappia ridare fiducia alla città: perché se la fiducia non è condizione sufficiente per uscire dalla crisi, ne resta pur sempre presupposto necessario.
 

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