E chi l’ha detto che alla Festa dell’Unità non succede mai niente di nuovo? Mai come quest’anno, la festa del Piazzale delle Piscine è stata tanto movimentata. Dopo la rissa a pochi passi dalla pista da ballo della Cantina Messicana, per una sedia rubata – il caldo, si sa, fa brutti scherzi – a infiammare le folle ci ha pensato il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Da anni non si vedeva un’affluenza simile: tra gli accorsi, oltre ai soliti noti, anche numerose facce nuove. Che il carismatico rottamatore abbia riacceso qualche fiammella di fervore politico? Una lezione di comunicazione e ars oratoria quella offerta da Renzi da cui anche i nostri amministratori, sempre più ammutoliti di fronte alla complessità della situazione attuale, potrebbero imparare. E molto. Qualcuno di loro, tablet alla mano, avrà preso appunti? Oltre a ricordarci che la politica può ancora scaldare i cuori e indurre una vera e propria folla a sfidare l’afa canicolare e l’assalto delle zanzare tigre della Collina, un miracolino, Renzi lo ha già compiuto: nella dalemiana, bersaniana, veltroniana e lettiana Corte dei Pio infatti, i volontari, i duri e puri della Festa, hanno rinunciato al loro tradizionale giorno di riposo pur di accogliere lui. La speranza è l’ultima a morire…
Jessica Bianchi