Il caso Motus sguinzaglia Le Iene

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Anche Le iene di Italia 1, specialiste nello smascherare truffe e raggiri, si interessano al caso della catena di palestre Motus. In un servizio andato in onda nella puntata di domenica scorsa infatti, l’inviato del programma Pablo Trincia è passato da Prato a Carpi per mostrare la curiosa strategia imprenditoriale della catena di palestre ‘low cost’ che sembrano condividere lo strano vizio di chiudere i battenti dall’oggi al domani e senza informare alcuno. Lasciando clienti, dipendenti e affittuari con stipendi non pagati, abbonamenti non più in grado di essere sfruttati, affitti insoluti e tanta rabbia. In molti ricordano come a Carpi la palestra cessò improvvisamente l’attività nel luglio scorso, comunicando la decisione attraverso un cartello affisso sul cancello della sede di via Eraclito e chiamando in causa il terremoto. “Causa noti eventi naturali siamo, nostro malgrado, costretti a sospendere l’attività. Ci scusiamo per il temporaneo disagio”. Il problema è che, come rilevato dallo stesso Trincia, la perizia dell’ingegnere, effettuata a seguito delle scosse, attesta l’agibilità dei locali. Ma Carpi non è l’unica vittima delle ‘palestre seriali’: anche a Prato, seppur senza la scusa del sisma, un’altra palestra della catena Motus si era volatilizzata, lasciando dietro di sè una scia di debiti. A questo punto, dopo aver intervistato clienti, dipendenti e proprietari degli stabili, l’inviato de Le Iene è riuscito a risalire alla fonte, ovvero a intervistare Stefano Gambaccini, legale rappresentante dell’attività il cui nome è corso più volte anche a Carpi. Alla richiesta di fornire spiegazioni sul perché, mentre alcune palestre chiudono improvvisamente, altre nascano come funghi – prevista una prossima inaugurazione a Perugia – Gambaccini risponde in modo vago: “Carpi è stato un gran casino, era il mio fiore all’occhiello. Se non ci fosse stato il terremoto ce l’avremmo fatta”. Ma com’è possibile che c’entrino le scosse, sottolinea La Iena, se la perizia dell’ingegnere non rileva danni strutturali? “Sono stato onesto – ha svicolato Gambaccini – e non ho niente da restituire perché imprenditorialmente ci ho rimesso un sacco di soldi”. Certo, qualche ingenuo potrebbe pensare che, prima di aprire una nuova filiale sarebbe giusto, opportuno e onesto saldare i propri debiti. Ma si tratta, appunto, di anime belle. Sognatori. A riportare tutti i telespettatori a un po’ di sano realismo ci pensa, in chiusura di servizio, proprio Gabaccini. “Oggi in Italia è così: non c’è nulla di strano. Ce ne sono centomila di casi come questo e non credo che tutti siano in cattiva fede. Così è l’Italia, così è il mondo”.
Marcello Marchesini

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