Speciale Primarie – Prandi: Renzi è il cambiamento dall’interno

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A Stefano Prandi, 28enne consulente organizzativo, con all’attivo una lunga militanza scout e nessuna precedente esperienza di impegno politico diretto è spettato il compito di sostenere quello che, molto probabilmente, è il più comunicativo degli sfidanti alle Primarie del Centrosinistra. Talmente bravo a lanciare il suo messaggio da riuscire ad attirare tanti che, come Stefano, sino a ora, dalla politica attiva, erano distanti. “Inizialmente Matteo Renzi mi ha incuriosito per il suo modo di porsi. Nel momento in cui sono andato a studiare il suo programma, la paura era proprio quella di trovarmi davanti alla sconfortante realtà di un uomo bravissimo a comunicare che però non avesse nulla da dire. Il mio timore era quello che Renzi si rivelasse, come lo accusano certi suoi detrattori, un ‘Berlusconi di Sinistra’. Ebbene, non è stato affatto così: il suo programma è pieno di proposte concrete, basta andarselo a sfogliare”. Giovane, ambizioso, innovativo, capace di raccogliere intorno a sé l’entusiasmo di personalità del calibro di Alessandro Baricco, del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio o dell’ex primo cittadino di Tornio Sergio Chiamparino, così Stefano presenta Matteo. “Per la scuola è necessario, così come in molte altre questioni, rimettere al centro l’Europa. Il progetto Erasmus, per esempio, è stato per anni uno strumento per scambi e percorsi di crescita fantastici, e va ripotenziato. Occorre inoltre introdurre nella mentalità del nostro Paese concetti come quelli di valutazione e merito e non soltanto per gli studenti. Tutti devono poter essere valutati con criteri sensati e oggettivi: professori, funzionari, dirigenti. Il Paese si cambia combattendo il precariato ma senza demonizzare nessuno e accettando di dialogare con tutti. In ogni caso, fatti concreti: la metà dei parlamentari, abolizione del vitalizio e un tetto di dieci anni per i mandati. Basta con il finanziamento pubblico ai partiti e più trasparenza”. Insomma, se Beppe Grillo vuole cambiare la politica in modo ‘violento’, Matteo Renzi lo vuole fare dall’interno. Sicuramente è più difficile, ma io credo possa farcela”.
Marcello Marchesini

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