La nuova meta di studio? L’Andalusia

0
348

La studentessa carpigiana Greta Marani, classe 1990, dal 18 settembre scorso studia a Jaén in Andalusia e a, settembre di quest’anno, partirà alla volta di Fuerteventura per un tirocinio di lavoro.

*b*Greta, per quale ragione e con quali aspettative sei partita alla volta dell’Andalusia?+b+
“Fin da piccola mi è sempre piaciuto viaggiare e studiando al Liceo Linguistico, la mia passione per le lingue e per i viaggi si è rafforzata sempre più, anche in ragione della partecipazione alle numerose esperienze all’estero organizzate dalla scuola. Abbiamo infatti compiuto gite in vari Paesi, ma soprattutto scambi culturali: a Chambery, Flone, Salamanca, San Francisco e Montreal. E dopo la maturità ho voluto continuare con lo studio delle lingue, iscrivendomi al corso di laurea in Lingue e Culture Europee della Facoltà di Lettere e Filosofia. Poiché credo che, per una persona che studia lingue straniere, sia molto importante andare a studiare in loco e immergersi nella cultura di un paese – sia per la propria crescita personale e culturale, ma anche per ampliare le proprie prospettive di lavoro – una volta arrivata al secondo anno universitario ho fatto richiesta per l’Erasmus, ottenendo di studiare presso la Facoltà di Jaén, un paese dell’Andalusia”.

*b*Come si svolge la tua vita lì? Hai trovato delle difficoltà ad ambientarti?+b+
“Condivido l’appartamento con due ragazzi italiani e una ragazza spagnola con i quali mi sono trovata molto bene sin da subito, anche se ovviamente le differenze nello stile di vita tra italiani e spagnoli sono piuttosto marcate. Innanzitutto i ritmi in Andalusia sono molto più dilatati e, in generale, si vive con meno frenesia. Si pranza intorno alle 14.30/15, dopo pranzo c’è la siesta obbligatoria e la vita riprende solo intorno alle 17, tant’è che tutti i negozi non aprono prima delle 17.30. Si cena verso le 22/23 e per le strade c’è movimento fino a tarda notte. Inoltre prima di cenare c’è l’abitudine di andare “de tapas”, ossia di andare a bere una birra in uno dei tantissimi bar dove la bevanda è sempre accompagnata da un assaggino gratis che può essere un piccolo panino, uno spiedino, patate cucinate in vari modi o anche pesce. Soprattutto qui in Andalusia esiste una vera e propria cultura delle tapas, che rappresenta anche un momento per rilassarsi dopo la giornata di lavoro o studio e riunirsi con amici e familiari. Infatti i bar, nonostante la crisi, sono sempre pieni, forse per i costi veramente bassi delle tapas (una birra costa intorno a 1,60 euro e la tapa è gratis), ma anche per l’attitudine “festaiola” degli spagnoli che, almeno qui nel Sud, prendono la vita con più tranquillità rispetto a noi italiani. Ogni giorno esco di casa alle 9 per andare all’università, dove quasi sempre ho lezione fino alle 14.30. Appena uscita, torno a casa per pranzare insieme ai miei coinquilini, con i quali, dopo pranzo, faccio la siesta fino verso le 16. Nel pomeriggio, quando non si deve studiare o fare i fatidici “trabajos” (i lavori di gruppo assegnati dai professori) ci si riunisce fra studenti Erasmus: si va nel parco dove si suona la chitarra, si canta, si fanno giochi o semplicemente si fanno due chiacchiere”.

*b*Come vivono i giovani a Jaén e con quali opportunità di studio e lavoro? Hai rilevato delle differenze rispetto a Carpi?+b+
“Le opportunità di studio per i giovani qui a Jaén sono molte. Infatti l’Andalusia riceve tantissimi fondi per borse di studio di mobilità internazionale (Erasmus, Seneca…), e per borse assegnate in base al merito, anche se adesso si stanno facendo vari tagli. Invece per quanto riguarda le opportunità di lavoro, la situazione è più critica, infatti la maggior parte dei ragazzi che terminano gli studi non trovano lavoro e coloro che hanno le possibilità economiche si spostano altrove. La disoccupazione tra i giovani in Andalusia ha toccato la soglia del 50%”.

*b*Sogni e progetti per il futuro?+b+
“Non ho ancora fatto programmi per il futuro e per il momento l’unica certezza che ho è che il 1° settembre partirò per il tirocinio a Fuerteventura, dove resterò per tre mesi lavorando come receptionist in un hotel. Mi sono innamorata della Spagna e proprio per questo motivo ho deciso di fare qui anche la mia prima esperienza lavorativa. Una volta tornata dal tirocinio mi concentrerò sulla tesi, per laurearmi il prima possibile. Poi si vedrà”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here