“Il carretto passava e quell’uomo gridava: gelati…”, tutti noi abbiamo cantato queste parole insieme a Lucio Battisti. Sono sempre meno invece, coloro che quel carretto – simbolo di un’Italia che non c’è più e di antichi mestieri ormai scomparsi – se lo ricordano davvero. A Carpi, però, c’è qualcuno che ha deciso di ridar vita a una professione pressoché perduta nella nostra zona: quella dell’arrotino itinerante. Spinto dal bisogno di reinventarsi anche a causa della pesante morsa della crisi, il 52enne Antonio Manfredini, dopo 15 anni, ha deciso di chiudere il suo negozio di arrotino in viale Carducci a Carpi e di caricare i ferri del mestiere sul suo furgone. “Io amo stare in mezzo alla gente – spiega – sono stanco di aspettare i clienti seduto nel mio negozio. Per questo motivo ho deciso di intraprendere la professione itinerante. Già da qualche tempo sono presente in alcune piazze in occasione dei mercati, ora girerò per le strade delle città col mio furgone completamente attrezzato di mola e utensili e offrendo un servizio a domicilio, di porta in porta. Come si faceva una volta”. Antonio ha affilato il suo primo coltello a 16 anni: “il mestiere di arrotino è affascinante ma siamo rimasti in pochi. Io mi innamorai di questa antica professione in Val Resia, in provincia di Udine, una terra di arrotini, molti dei quali itineranti, dove ho potuto assaporare i valori di un tempo. Da allora non ho potuto più farne a meno”. A Carpi a resistere è ormai rimasto solo Antonio: “negli anni del boom economico e dell’esplosione della maglieria, era conveniente avere un negozio; ora, a causa del progressivo ridimensionamento del settore, della delocalizzazione e della crisi economica occorre adeguarsi e offrire nuovi servizi alla gente”. Le tasche sempre più impoverite dei carpigiani infatti hanno sostanzialmente “azzerato le vendite. Questo è il tempo in cui tutti noi dobbiamo ripensare i nostri stili di vita”, continua Manfredini, imparando a dare nuova vita alle cose, a riciclare. “La gente non ha soldi da spendere; è finito il tempo in cui buttava il set di coltelli o le forbici perchè non erano più affilati e ne ricomprava di nuovi. Meglio riaffilare le lame con pochi euro”. Quindi, se sentirete risuonare un altoparlante per le strade, non stupitevi; al grido di “Arrotino ambulante”, potrete scendere le scale e ridar vita in pochi minuti, grazie alle mani sapienti di Antonio, alle vostre lame.
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