Prossima meta: Gerusalemme!

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Il carpigiano Marco Magnani e l’amico modenese Pier Leonardi ce l’hanno fatta. Testimonial di Intimo Sportivo Asa, il brand di abbigliamento per lo sport di Tessitura Florida, i due appassionati di bici e amanti dell’avventura hanno percorso la terza tappa del loro personale giro intorno al mondo sulla due ruote. Partiti da Budapest il 19 ottobre scorso, i due ciclisti sono giunti – esausti e felici- a Istanbul il 1° novembre, dopo una maratona di quasi 1.600 chilometri, attraverso Ungheria, Serbia, Bulgaria e Turchia. Li abbiamo incontrati al loro ritorno su suolo italiano, prima di vederli ripartire alla volta di Valencia, dove vivono da anni.
*b*1.600 km in bicicletta. Un’impresa che siete riusciti a portare a termine. Quanta la soddisfazione?+b+
“Anche questa è andata… la soddisfazione è enorme; anche se tutto era pianificato per riuscire, ovviamente, è una gioia immensa vivere, giorno per giorno, la piena realizzazione del progetto. Alla fine i chilometri sono stati 1.520: non abbiamo commesso nessun errore di percorso. La maggiore emozione resta comunque l’arrivo, veder avvicinarsi Istanbul e scorgere, da lontano, i minareti della Moschea di Sultanhamet (la famosa Moschea Blu) è stato impagabile. In quel momento, tutta la stanchezza si è trasformata in nuova energia”.
*b*Quali sono i ricordi più belli di questo viaggio?+b+
“I ricordi sono tantissimi: tra questi l’essere stati ricevuti dalle autorità di Novi Sad, in un evento legato al gemellaggio con la città di Modena. Per non parlare poi, dell’arrivo a Sofia, dove abbiamo “recuperato” l’amica Alice, veronese con una grinta da vendere, con la quale abbiamo continuato la nostra bella avventura”.
*b*Quale città vi resterà maggiormente nel cuore?+b+
“La città che rimarrà per sempre nei nostri cuori è sicuramente Istanbul: oltre a essere la meta finale infatti, è davvero un luogo fantastico: dinamico, vitale e affascinante”.
*b*Avete un aneddoto simpatico da raccontarci?+b+
“Aneddoti ne abbiamo vissuti parecchi, uno su tutti è accaduto a metà del percorso, appena passata la frontiera fra Serbia e Bulgaria. Era domenica: negozi chiusi. Il giorno prima avevamo bucato varie volte ed eravamo senza camere d’aria, nè copertoni. Neanche a farlo apposta un altro incidente ha causato la rottura della camera d’aria e del copertone della bici di Pier: il paese più vicino era a 10 chilometri. Siamo entrati in una stazione di servizio, decisi a farci chiamare un taxi, per poter raggiungere il paese e sperando così di trovare il necessario per la riparazione. Dentro ci dicono di aspettare 10-15 minuti; dopo 40 secondi si presenta un simpatico bulgaro di 130 chili su un mercedes Anni ‘80, con due caffè in mano, carta e penna per annotare i dati del pneumatico in questione. Noi allibiti, gli diamo 20 euro e Pier parte con il fantomatico tassista per la missione, mentre io resto ad accudire le biciclette. Mezz’ora dopo è tutto risolto e ci ritroviamo a scattare foto al fianco del sorridente e “arricchito” Misha”.
*b*Una disavventura?+b+
“La disavventura è avvenuta al margine del percorso, a bocce ferme. Abbiamo perso il volo di ritorno, grazie alla strepitosa lentezza dell’aeroporto di Istanbul. Non è bastato arrivare due ore e mezza prima del volo per caricare due bici e passare i vari controlli. Riassunto: volo perso, una notte in aeroporto e biglietti nuovi acquistati per il giorno successivo, a suon di lire turche”.
*b*Come ve la siete cavata con la lingua? L’inglese lì non va molto di moda…+b+
“Con la lingua ci siamo arrangiati; nei quattro paesi attraversati infatti, pochissima gente parlava inglese. In ogni caso, con gesti, alcune parole chiave imparate in ogni Paese, e richieste veramente basiche (cercavamo solo un letto e una cena in genere) ce la siamo cavata. Sorprendente la gentilezza dei serbi e il modo di fare estremamente servizievole dei turchi”.
*b*Quanto siete dimagriti?+b+
“Durante il tragitto si nota giorno dopo giorno come il corpo si asciughi e perda peso. Alla fine si perdono 3-4 chili, nonostante le braccia e, soprattutto, le gambe si ingrossino e si fortifichino notevolmente”.
*b*A quando la quarta tappa del giro del mondo? Quale la meta?+b+
“La data non è ancora stabilita, speriamo però di poter dar seguito all’idea iniziale, ovvero da Istanbul a Gerusalemme. Nel mezzo infatti si trova la Siria che, in questo momento non è sicura da attraversare e, quindi, dovremo sicuramente modificare l’itinerario. Ma la cosa non ci preoccupa, in fondo parte del fascino dell’avventura sta anche nell’improvvisazione…”.