Catturata l’anima del teatro

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<<"Il teatro, l'arte e il pubblico costituiscono l'anima, il corpo e lo spirito di un'unica entità e non possono essere scissi"...>>

Ci sono luoghi che serbano la traccia di tutti coloro che vi sono passati. Luoghi in cui si respira la polvere di vite passate. Il teatro di Carpi è uno di questi. Fascinoso e labirintico, questo salotto cittadino, ci accompagna da 150 anni. Un’età importante, di cui la carpigiana Marzia Lodi ci regala una preziosa istantanea. Per celebrare il 150° anno di vita infatti, è nato il volume Il Teatro Comunale di Carpi (edito da APM edizioni) che sarà presentato domenica 16 ottobre, alle 17, in Teatro. 328 pagine dense di emozioni. Un volume fotografico che racconta per immagini l’anima di uno degli istituti culturali più amati dalla città. Uno scrigno che racchiude infiniti volti. Innumerevoli storie. “E’ stato l’anno più bello della mia vita – commenta Marzia – camminare in punta di piedi nei corridoi durante gli spettacoli, assaporando la sensazione di essere dall’altra parte, fuori dalla scena, eppure parte di essa, è stato straordinario. Momenti di assoluta e pura semplicità”. Lo scorso aprile, Marzia ha iniziato a studiare questo luogo metafisico, “a conoscerlo nel suo silenzio, a sentirlo, a respirarne ogni atmosfera. Un dedalo labirintico nel quale occorre imparare a ritrovarsi, a non perdersi”. Difficile catturarne l’anima. “Credo che il teatro sia lo strumento culturale per antonomasia, in quanto obbliga al raccoglimento, suggerendo al contempo strade da percorrere, da vivere, da sognare. Attraverso la messa in scena, ciascuno di noi entra in contatto con una parte di sè. Il teatro fa catapultare all’esterno emozioni, sentimenti, sogni”. Una forza dirompente la sua. Trascinante. Un luogo fatto di tre componenti indissolubilmente legate l’una all’altra: “lo spazio fisico, gli spettacoli e il pubblico”. Anime che Marzia ha rapito attraverso il suo obiettivo e che ci regala, in tre sezioni separate, cercando di stare nel mezzo. Neutrale, “poichè il fotografo ha la responsabilità di restituire la storia di cui ciascuno è portatore, non la propria”. Oltre 50mila gli scatti tra cui scegliere. “Mi sono chiusa nel mio studio per mesi: selezionare il materiale è stato molto faticoso e allora ho optato per una scelta emotiva. Ho deciso di pubblicare immagini di momenti solitamente interdetti al pubblico. Il ritratto di un attore in camerino durante il trucco, uno scatto del teatro inondato dalla luce del sole o i tiranti di legno che ne sorreggono la volta… Suggestioni, attimi spesso, solo sognati. Questo volume vuole essere un dono a tutti coloro che amano intensamente il Comunale e tutto ciò che esso racchiude e rappresenta”. E insieme ai volti degli attori e alle foto di scena, il volume raccoglie anche le facce di 750 abbonanti. Di questi, 23 – quali veri e propri “testimoni” – ne raccontano un angolo, uno scorcio. 23 istantanee di vita con e nel teatro: “ricordi della propria fanciullezza, emozioni, storie… un puzzle variegato di esperienze e sensazioni intrecciati a doppio filo con quello scrigno magico che è il teatro”. Facce e luoghi si compenetrano, pagina dopo pagina, restituendo a tutti noi la natura sottile e meravigliosa del teatro. La sua anima metafisica, sospesa quasi, si materializza sulla carta, sussurrando che lì, tra luci e ombre, tra la polvere e le vecchie scritte della sala di scenografia, si cela qualcosa di importante. Di prezioso. Lì, si celebra ogni giorno la vita, pur dando forma e voce a quella dimensione altra e irreale, squisitamente bambina, che è la fantasia. “Il valore di questo luogo è sconfinato e non va dimenticato – sottolinea Marzia – esso rappresenta il cuore pulsante della nostra città. Parla alla gente. Se chiudesse, Carpi perderebbe un pezzo della propria identità. Non posso che ringraziare tutto lo staff del Comunale, senza il loro aiuto e sostegno, non sarei riuscita a realizzare quest’opera. Grazie”.

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