Facciamo rinascere il Parco

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Da due anni a questa parte il Chiosco dal Baffo contribuisce ad animare uno dei luoghi più “caldi” di Carpi: il Parco della Resistenza. L’area infatti è stata spesso teatro di scippi, spaccio e risse; episodi spiacevoli che hanno fatto allontanare pensionati e mamme. Da quando è arrivato Enzo Luongo – da tutti conosciuto come Il Baffo – però le cose stanno lentamente migliorando. Enzo, 57 anni appena compiuti, radioamatore da una vita, ha deciso col pensionamento di acquistare il chiosco e dedicarsi ai nipoti. “Ho comprato questa attività per fare il nonno da parco a tempo pieno, per tenere d’occhio la mia nipotina e i bambini di tutte le persone per bene che frequentano il Parco della Resistenza. La mia intenzione infatti è quella di fungere da deterrente, tenendo lontani i malviventi e, allo stesso tempo, stringere buone relazioni con i frequentatori del parco, siano questi italiani o stranieri”. Una convivenza che oggi si fonda sul reciproco rispetto, nonostante un “rodaggio” iniziale non proprio idilliaco… “Qui al parco i bagni pubblici sono rotti e l’Amministrazione Comunale non se ne cura. Stanco di vedere uomini – soprattutto stranieri – urinare contro gli alberi in presenza di donne e bambini, ho rimesso a nuovo i servizi igienici del chiosco e li ho convinti, uno dopo l’altro a servirsene, pur non essendo miei clienti. Dopo la reticenza iniziale ora siamo in buoni rapporti”. Enzo ha anche subito furti e atti di vandalismo – lo scorso anno gli hanno svuotato la cambusa – ma resiste nel voler restare e rivitalizzare questa area verde voluta dal sindaco Onofrio Campedelli e oggi scarsamente tenuta in considerazione dalla squadra del figlio. “Ho dovuto ridurre gli spazi dell’attività per tentare di limitare le esose spese legate all’occupazione di suolo pubblico e nettezza urbana ma i costi restano alti e per me sopravvivere è una sfida”.

Chiudere il chiosco – o darlo in gestione a stranieri che, peraltro, hanno già fatto alcune offerte a Enzo – infliggerebbe però un colpo mortale al parco. “Un locale come il mio è in grado di richiamare l’utenza più variegata: dagli anziani ai bambini, dalle mamme agli stranieri… questo chiosco è vitale per la sopravvivenza dell’area, per garantire vivibilità e sicurezza all’utenza”. Nonostante il suo appello però, le istituzioni restano mute. “Ho più volte chiesto ai nostri amministratori di trovare un modo per allegerirmi le spese”, ma la risposta è stata picche. “Il Comune non ha denaro”, è il leit motiv. “La mia proposta è quella di commutare le spese legate all’occupazione di suolo pubblico con tre o quattro feste per intrattenere la cittadinanza e dare nuova vita al parco”. Il chiosco dal Baffo, aperto da mattina a sera, sta contribuendo alla rinascita del Parco della Resistenza, ma lo spettro del degrado continua a incombere sull’area. Organizzare feste e richiamare gente di tutte le età, anche a tarda sera, potrebbe essere la giusta strada da perseguire per riportare questo parco all’originaria bellezza e tranquillità. Qualche migliaio di euro in meno per il Comune di Carpi in cambio di maggiore sicurezza per la cittadinanza. Il gioco vale certamente la candela.

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