Il volontariato del futuro

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Cade quest’anno l’anniversario dei primi dieci anni di esistenza della Fondazione Casa del Volontariato: costituito il 24 ottobre 2009 con lo scopo di amministrare il condominio della solidarietà di viale Peruzzi e di sostenere le oltre 50 realtà no profit che vi risiedono e, più in generale, il Terzo settore dei territori di Carpi, Novi di Modena e Soliera.
A questo proposito, e nell’ambito delle iniziative per celebrare la ricorrenza, la Fondazione, che in questi 10 anni ha sviluppato decine di importanti progetti sul territorio, constatando contemporaneamente i mutamenti in corso nel mondo del no profit, ha organizzato, giovedì 3 ottobre, alle 18,30, Curiosi, flessibili, mirati: verso un volontariato più composito e plurale, un incontro aperto a tutta la cittadinanza che si svolgerà a Carpi, presso la sala conferenze della Casa del Volontariato, con Maurizio Ambrosini, sociologo e docente presso l’Università di Milano, e a Monia Guarino, community maker, esperta di progettazione partecipativa, che da anni collabora con enti pubblici e realtà non profit del territorio italiano.
Tre milioni di italiani s’impegnano, secondo l’Istat, in forme di volontariato non organizzato. Ma il mondo del no profit sta vivendo una mutazione: mentre finora fare volontariato ed essere membro di un’associazione erano in pratica sinonimi, stanno emergendo forme di mobilitazione brevi, puntuali, legate a singoli eventi o ad appelli per cause ben precise.
A delineare il profilo di un volontariato post-moderno, più propenso a forme d’impegno flessibili, in cui curiosità, interesse personale, ricerca di benefici soggettivi si combinano in vario modo con senso civico, cittadinanza attiva, spirito di servizio. L’incontro del 3 ottobre servirà proprio a interrogarsi su questo cambiamento, a riflettere su come, continuando a fare tesoro delle esperienze e dei contributi del volontariato di tipo ‘classico’, sia possibile al contempo intercettare e valorizzare le nuove forme di contributo, soprattutto giovanile, per la collettività, per canalizzarle ed evitare che vengano disperse.