Carpi riconferma il proprio affetto per Recuperandia

Nonostante i nuovi protocolli abbiano spesso creato lunghi tempi di attesa per poter entrare, sono stati numerosi coloro che hanno fatto ritorno a Recuperandia. “Tante persone (oltre il 65% dell’utenza è italiana) rispetto ai dubbi che nutrivamo in considerazione della situazione pandemica in cui ci siamo trovati”, spiega il coordinatore Melegari.

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Linda Oliviero e Massimo Melegari alla riapertura della Bottega

Il 2020 non è certo stato un anno come tutti gli altri e anche l’attività di Recuperandia, il magazzino di via Montecassino, 10 ne ha risentito. La bottega cittadina del riuso per antonomasia infatti, lo scorso 22 febbraio a causa della pandemia aveva cessato la sua normale attività di ritiro e redistribuzione di materiale, restando chiusa per quattro lunghi mesi. Solo il 25 maggio gli operatori che non erano coinvolti nella preparazione e nella consegna dei pacchi per l’emergenza alimentare del Comune di Carpi, insieme a pochi volontari, hanno proceduto con una profonda igienizzazione e pulizia degli ambienti e delle strutture come richiesto dal protocollo anti Covid-19.  “Finalmente il 16 giugno siamo ripartiti osservando tutte le norme e tanta è stata la gente a tornare in bottega. Anche se per la metratura dello spazio espositivo avremmo potuto fare accedere un numero più elevato di persone – spiega Massimo Melegari, coordinatore di Recuperandia – abbiamo preferito mantenere un numero basso di ingressi simultanei (15 persone insieme a 7 volontari) per poter garantire un maggior distanziamento e quindi più sicurezza”. Nonostante i nuovi protocolli abbiano spesso creato lunghi tempi di attesa per poter entrare, sono stati numerosi coloro che hanno fatto ritorno a Recuperandia. “Tante persone (oltre il 65% dell’utenza è italiana) rispetto ai dubbi che nutrivamo in considerazione della situazione pandemica in cui ci siamo trovati”, prosegue Melegari. Sono invece stati poco più della metà gli acquisti fatti nel 2020 rispetto agli altri anni precedenti (15.925) perlopiù capi di abbigliamento e oggettistica. Anche relativamente ai ritiri abbiamo dovuto provvedere a una maggior selezione nel materiale e a un’accurata sanificazione”. Il ricavato di Recuperandia, lo ricordiamo, permette di portare avanti progetti di sostegno alle famiglie e ai singoli in difficoltà economica che si rivolgono al Centro di Ascolto di Porta Aperta. Numeroso materiale, dai giochi alla cancelleria, è stato donato ad alcune scuole dell’infanzia del territorio così come è stato consegnato all’Associazione Protezione Animali Carpigiana e al Gruppo zoofilo carpigiano – che si occupano di Gattile e Canile di Carpi – materiale in esubero utile alle loro attività.

J.B.

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