Fumata nera sul sovrappasso di via Traversa San Giorgio

Fumata nera sul sovrappasso di via Traversa San Giorgio. L’opera, che doveva essere realizzata per consentire a pedoni e ciclisti di raggiungere in sicurezza il nuovo Parco di Santa Croce, è tramontata. Al suo posto, per superare un asse viario interessato da un forte traffico veicolare, saranno una serie di “rallentamenti e semaforizzazioni”, soluzioni ritenute “sufficienti”, spiega il presidente della Fondazione Crc, Corrado Faglioni, per garantire la necessaria sicurezza alle fasce più deboli della strada.

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Via Traversa San Giorgio teatro dell’investimento mortale di Kamel Jellali nell’ottobre 2019

Fumata nera sul sovrappasso di via Traversa San Giorgio. L’opera, che doveva essere realizzata per consentire a pedoni e ciclisti di raggiungere in sicurezza il nuovo Parco di Santa Croce, è tramontata. Al suo posto, per superare un asse viario interessato da un forte traffico veicolare, saranno una serie di “rallentamenti e semaforizzazioni”, soluzioni ritenute “sufficienti”, spiega il presidente della Fondazione Crc, Corrado Faglioni, per garantire la necessaria sicurezza alle fasce più deboli della strada. Una scelta discutibile, considerata la pericolosità del tratto stradale, teatro, nell’ottobre del 2019, della morte di un pedone, investito proprio in prossimità di un attraversamento regolato da semaforo a chiamata. Due le motivazioni addotte dal presidente per giustificare il mancato intervento: “una di carattere economico” in considerazione degli alti costi di realizzazione dell’infrastruttura e degli oneri legati a eventuali espropri, e l’altra di natura estetica e compatibilità ambientale, “il parco vuol essere uno spazio il più naturale possibile sin dal suo ingresso e nella nostra piatta pianura carpigiana un sovrappasso sarebbe stato un elemento architettonico troppo invasivo” ha aggiunto Faglioni.

Dopo aver scartato pure l’ipotesi di un sottopasso, “possibile luogo di cattivi incontri”, Fondazione e Comune di Carpi hanno optato per un “attraversamento, la cui posizione è ancora in via di definizione, che consisterà in un sistema di rallentamento e di alta visibilità con semaforizzazione”.

Insomma la vita si annuncia difficile per chi vorrà proseguire il Percorso Salute di Santa Croce e giungere fino al nuovo parco a piedi o in sella alla due ruote. D’altronde si sa, a Carpi gli attraversamenti verticali sono evidentemente un boccone troppo amaro da mandare giù…

Jessica Bianchi 

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