Arriva il Carnevale

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Per anni Piazza Martiri si è colorata di allegria, coriandoli e stelle filanti. Lo spirito burlone e frizzante del Carnevale ha riempito il centro storico di Carpi ma è soprattutto nelle frazioni che è sopravvissuta di più la tradizione della sfilata dei carri. Negli anni più recenti le stringenti norme sulla sicurezza imposte dalla legge hanno reso più complicata l’organizzazione della festa di Carnevale. Il covid, infine, ha dato il colpo di grazia.

“Negli anni ’80 – ricorda Franco De Filippi che ha conservato bellissime foto d’epoca – si era costituito un comitato di genitori a Gargallo per organizzare la festa di Carnevale”. I cinque rappresentanti di classe della scuola elementare di Gargallo insieme ai colleghi della scuola d’infanzia si prendevano a cuore l’iniziativa che, inizialmente era stata programmata nel mese di febbraio, ma poi spostata a maggio in conseguenza delle avverse condizioni meteo invernali che avevano costretto ad annullare alcune edizioni.

“Il Carnevale durava tutta la giornata: si allestivano gli stand a Gargallo presso le scuole e si facevano due sfilate, una all’imbrunire e un’altra a mezzanotte quando poi i fuochi artificiali chiudevano la festa.

Vendevamo tremila biglietti della lotteria a mille lire l’uno e i premi erano di tutto rispetto: una settimana di vacanza a Palma di Maiorca, due quintali di benzina oppure una collana con le scarmazze, le perle di fiume. Ci mettevamo un inverno per preparare i carri, ritrovandoci per sei o sette mesi presso la Naval Meccanica che ci permetteva di utilizzare i grandi capannoni di cui disponeva. Per i carri avevamo la possibilità di utilizzare alcune parti dei magnifici carri che avevano sfilato nei grandi carnevali d’Italia: una volta siamo andati a prendere col camion una colomba fatta di penne vere; un’altra volta abbiamo segato la cabina di un’apecar e ci abbiamo montato una vasca da bagno”.

All’inizio i carri delle scuole di Gargallo sfilavano insieme alle scuole del Rione sud si partiva al mattino con due o tre carri per sfilare in Piazza Martiri, poi c’era la festa con le scuole Goito Doria, le Bollitora, le Manzoni, poi il Carnevale di Gargallo divenne autonomo. “I soldi che raccoglievamo con la lotteria erano destinati alle scuole della frazione che potevano così contare su un budget importante per fare interventi e investimenti” conclude De Filippi.