Goldoni Carpi, la Regione convoca le parti per garantire il salvataggio dell’impresa

E’ stato convocato il 1° settembre il quarto incontro del Tavolo Regionale di Salvaguardia Occupazionale per la Goldoni di Carpi, dopo la presentazione della domanda di concordato al Tribunale di Modena a febbraio e le varie proroghe anche dovute ai provvedimenti governativi per l'emergenza sanitaria. A oggi la data di presentazione del piano concordatario da parte della proprietà cinese è il 14 settembre. Forte la preoccupazione, i tempi stretti lasciano infatti poco spazio di trattativa alle parti.

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E’ stato convocato il 1° settembre il quarto incontro del Tavolo Regionale di Salvaguardia Occupazionale per la Goldoni di Carpi, dopo la presentazione della domanda di concordato al Tribunale di Modena a febbraio e le varie proroghe anche dovute ai provvedimenti governativi per l’emergenza sanitaria. A oggi la data di presentazione del piano concordatario da parte della proprietà cinese è il 14 settembre.
L’incontro del 1° settembre era previsto per oggi, 19 agosto. La convocazione già inviata alle Parti coinvolte da parte dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione: Sindaci di Carpi e Rio Saliceto, vertici aziendali della Goldoni e consulenti, Confindustria Emilia Centrale, Commissario della procedura, Rsu aziendali e Organizzazioni Sindacali, è stata poi posticipata su richiesta aziendale a causa di nuovi elementi che non avrebbero consentito di dare informazioni compiute rispetto alla presentazione del piano industriale il 19 agosto.
Forte la preoccupazione, i tempi stretti lasciano infatti poco spazio di trattativa alle parti.
Anche per queste ragioni, l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna si è prontamente attivato e incontrerà la proprietà il 25 agosto.
La RSU e la Fiom chiedono responsabilità e coerenza alla proprietà cinese di Arbos Group, di cui fa parte la Goldoni e alla stessa casa madre Lovol Arbos Group. Va ricordato a tale proposito, che la proprietà cinese, fin dal primo incontro del 4 marzo, ha escluso la delocalizzazione dello stabilimento da Migliarina e, nella lettera del 22 aprile, in risposta alla lettera di sollecitazione del piano industriale inviata il 15 aprile sottoscritta assieme ai sindaci di Carpi e Rio Saliceto dalla RSU e dalla Fiom, si è impegnata formalmente a trovare soluzione alla situazione in cui versa l’Azienda, attraverso la presentazione di un piano industriale per superare la situazione di crisi.
L’auspicio è che i nuovi elementi che hanno fatto slittare l’incontro portino alla definizione di una proposta concreta da sottoporre al Tribunale di Modena, supportata da una accordo sindacale condiviso dalle lavoratrici e dai lavoratori.
In questi mesi, in aggiunta alle complicanze derivanti dall’emergenza sanitaria, la procedura di concordato ha determinato comprensibili ritardi nelle consegne da parte dei fornitori, penalizzando così il piano di attività previsto nel mese di giugno che prevedeva, a partire da agosto il completamento di un numero significativo di macchine già vendute. L’effetto è stato un maggiore ricorso agli ammortizzatori sociali, che, fatto non scontato, sono stati anticipati dall’Azienda in busta paga come richiesto dalla RSU e dalla Fiom.

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