Modena, la scuola e il Covid. Che succede se c’è un caso positivo?

“Ci sono aspetti ancora da chiarire in ragione dell’andamento epidemiologico ma credo proprio che la data del 14 settembre non debba essere messa in discussione, anche perché si sta lavorando con grande alacrità: i dirigenti sono molto attivi, gli enti locali lo sono altrettanto, sono partiti i cantieri, le scuole saranno pronte e noi avremo un organico aggiuntivo che attendiamo a breve" afferma la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Silvia Menabue

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Si continua a lavorare per far ripartire l’anno scolastico in sicurezza, ma solo a fine agosto il Comitato Tecnico Scientifico del Governo darà la propria valutazione finale sulla riapertura. Siamo certi che il 14 settembre gli studenti torneranno in classe? Chiara Tassi lo ha chiesto alla dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Silvia Menabue:

Direi proprio di si. Il comitato tecnico scientifico dovrà valutare a fine agosto lo stato epidemiologico e fornire ulteriori indicazioni rispetto alle misure di vigilanza sanitaria, come distanziamento e uso della mascherina. Quindi, ci sono aspetti ancora da chiarire in ragione dell’andamento epidemiologico ma credo proprio che la data del 14 settembre non debba essere messa in discussione, anche perché si sta lavorando con grande alacrità: i dirigenti sono molto attivi, gli enti locali lo sono altrettanto, sono partiti i cantieri, le scuole saranno pronte e noi avremo un organico aggiuntivo che attendiamo a breve, quindi credo che il lavoro di queste settimane debba essere coronato da un’apertura in tutta regolarità e in presenza per il 14 settembre”.

Speriamo che a fine agosto non ci cambino la regola del distanziamento, se no è tutto da rifare!

“Non credo, mi pare che i dati epidemiologici non siano così negativi. In ogni caso saremo pronti ad ogni emergenza. Ad esempio in questi giorni si stanno apportando le linee guida sulla didattica digitale integrata; le scuole quindi saranno pronte ad intervenire a distanza nel caso dovesse succedere di nuovo un’interruzione dell’attività in presenza”.

In vista della riapertura, in provincia di Modena, abbiamo secondo lei delle situazioni critiche per quanto riguarda i complessi scolastici?

“In termini di spazio è stato fatto un ottimo lavoro di concerto tra dirigenti scolastici ed enti locali. Sono partiti i cantieri, si amplieranno gli spazi, verranno abbattuti i tramezzi, riqualificati gli spazi all’aperto, le aree cortilive, verranno approntati interventi sugli ingressi, gli accessi che non erano in uso verranno ripristinati proprio per permettere uno scaglionamento al momento dell’entrata e dell’uscita. Infanzia, primaria e primo grado credo non avranno problemi, sul secondo grado gli spazi forse sono un po’ più critici. Poi rimane il problema dei trasporti, il cui tavolo è ancora aperto, per cui non escludiamo che per il secondo grado si ricorra ad una modalità di didattica digitale integrata per qualche giorno alla settimana”.

Uno dei temi più caldi è: che cosa si dovrà fare nel caso si trovi una persona positiva all’interno della scuola? Deciderà il singolo dirigente scolastico se chiudere o meno?

“Assolutamente no. Al momento si parla di un medico di riferimento per ciascuna scuola, di certo ci sarà un sistema di vigilanza e sorveglianza sanitaria da parte delle Aziende Sanitarie Locali, quindi dovremo lavorare di concerto con le Asl e i protocolli saranno ovviamente gli stessi, io penso, su tutto il territorio nazionale. Questo comunque è uno degli aspetti su cui dovrà pronunciarsi il Cts, uno di quei temi che verrà chiarito a fine agosto. Ci tengo però a sottolineare una questione, ossia la responsabilità che deve esserci da una parte delle famiglie e dall’altra dei ragazzi. I genitori hanno la responsabilità di mandare a scuola i figli solo se in buona salute, per non esporre gli altri a possibili contagi. I ragazzi poi dovranno essere molto ligi nell’uso della mascherine, soprattutto nei momenti più “dinamici”, nelle aree comuni, negli ingressi, nei corridoi”.

Credo però che concordi con me sul fatto che sia plausibile già oggi ipotizzare che qualche caso di positività, a settembre, in un qualche istituto si verifichi. Predisporre per tempo le linee guida senza aspettare fine agosto avrebbe permesso a tutti – anche ai genitori- di organizzarsi in anticipo per quello che sarà…

“Bisognerà capire quale sarà l’andamento epidemiologico del virus. Chi ha riaperto le scuole ha visto aumentare, anche se in minima parte, il numero dei contagi, quindi attendere per capire quale sarà la curva a settembre credo sia importante. Credo che non si arriverà di nuovo ad un lockdown nazionale ma di certo dovremo monitorare eventuali cluster epidemici anche nelle istituzioni scolastiche”.

Capitolo didattica a distanza: nel caso si dovesse riprendere a farla oppure, come ormai pare certo per le superiori, si ricorra ad una didattica mista: ci saranno linee guida o in base all’autonomia scolastica ciascun dirigente –quando non ciascun insegnante- deciderà cosa fare nel proprio istituto come è stato in periodo di lockdown?

“No, no, no. Anche in questo caso attendiamo linee guida nazionali. Sono già state presentate in bozza a Roma, quindi le avremo molto presto, azzarderei nel giro di poche ore”.