La Rete della Mobilità d’emergenza ridisegna la città

Una proposta concreta? Eugenio Carretti presidente della Federazione Italiana Amici della Bicicletta, cita via Ugo da Carpi, la casa avanzata, la Zona Trenta. Queste sono solo alcune delle proposte di Fiab nell’ambito della Rete della Mobilità d’Emergenza il piano d’azione presentato il 15 giugno dal Comune di Carpi, fra i primi a recepire la necessità di rivedere la mobilità post Covid.

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Una proposta concreta? Eugenio Carretti presidente di Fiab – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di Modena e Carpi, cita via Ugo da Carpi in cui già esiste la pista ciclabile in sede propria. “La Rete della Mobilità d’Emergenza potrebbe prevedere di restringere un poco le corsie per le automobili della strada, molto larghe, e di realizzare un’altra ciclabile, una cosiddetta bike lane d’emergenza disegnata con le righe orizzontali a terra, sul lato opposto in modo da avere una pista ciclabile per ogni senso di marcia. Le corsie ciclabili poste ai lati permetterebbero un facile accesso degli utenti ai negozi presenti sulla via. All’altezza del restringimento di via Ugo da Carpi potrebbe essere istituita una Zona Trenta, in cui sarà in vigore il limite dei 30 km/h. Così si garantisce a ciclisti e pedoni di muoversi in sicurezza” e servirebbe da “porta d’accesso” alla Zona Trenta, che a Carpi sarà istituita nel centro storico, così non sarà più necessario realizzare delle piste ciclabili in sede propria perché le bici potranno stare sulla strada in sicurezza e più saranno numerose più saranno visibili perché non più percepite come presenza occasionale. “Il traffico automobilistico in città già secondo alcune statistiche non supera generalmente la velocità media di 27/32 km/h in centro e quindi il limite dei 30 non aumenterebbe i tempi di percorrenza” precisa Carretti, rendendo anzi il flusso più regolare, con benefici anche ambientali e di sicurezza. Queste sono solo alcune delle proposte di Fiab nell’ambito della Rete della Mobilità d’Emergenza il piano d’azione presentato il 15 giugno dal Comune di Carpi, fra i primi a recepire la necessità di rivedere la mobilità post Covid.

Un altro esempio è la casa avanzata per i ciclisti: “in prossimità di alcuni incroci regolati da semaforo si ritaglia una zona per le biciclette davanti alle auto e una leggera corsia sulla destra per raggiungerla in modo che le bici non rimangano più schiacciate a lato ma possano partire un attimo prima delle auto in sicurezza”. Altra soluzione interessante che pare voglia essere utilizzata a Carpi sarà il cosiddetto “senso unico eccetto bici”: in breve, nelle strade che per larghezza lo permettano, le biciclette potranno procedere nei due sensi di marcia mentre le auto, che non ci passerebbero in sicurezza, dovranno rispettare il senso unico. Il tema della mobilità in gran parte delle città in Italia è stato “tradizionalmente” pensato solo in termini di traffico automobilistico; all’aumentare del traffico si allargano le strade, per un po’ forse funziona ma poi ciò non fa altro che attrarre e favorire l’aumento dei volumi di auto facendo nuovamente precipitare la situazione, anzi, peggiorandola. Le troppe automobili, parcheggiate o in movimento, occupano la maggior parte degli spazi nelle città togliendo spazio ad ad altri modi di spostamento, TPL e bici in primis e, in definitiva, alle persone. In epoca post Covid chi era abituato a servirsi di treni e autobus è in difficoltà per le restrizioni che riducono i posti disponibili e per la paura legata al rischio di essere contagiato. Da settembre, quando riapriranno le scuole, potrebbe verificarsi un uso maggiore dell’auto privata e si deve lavorare affinché ciò non accada favorendo l’uso di mezzi alternativi, come la bicicletta appunto” che per tempi di percorrenza costi ed efficienza risulta concorrenziale e conveniente nelle nostre città dalle dimensioni contenute e pianeggianti. Le Rete della Mobilità d’Emergenza, proposta da Fiab a tanti Comuni di pianura, disegna interventi e infrastrutture ciclabili sulla carreggiata con una semplice segnaletica e costi ridotti per favorire sempre più la mobilità sostenibile e in sicurezza. “Il piano d’azione di Carpi dovrebbe essere pronto a fine estate – aggiunge Carretti – e realizzato e progettato dall’ente con risorse di personale proprie”.

Infine, per il Presidente di Fiab Modena Carpi, la mobilità sostenibile rappresenta un’ulteriore opportunità perché “fa bene alle città”. Chi prende l’auto per andare al centro commerciale non vive il quartiere dove vive. Con il lockdown, non potendo allontanarsi, le persone sono tornate nei negozi di vicinato che risultano veri e propri presidi sul territorio. Non dimentichiamo poi che il Comune di Carpi sta procedendo con gli incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti e per il bike to work, incentivi che trovano reale e pieno compimento con l’aumentare della possibilità di muoversi in sicurezza. “Da modenese guardo con un poco di invidia i progetti su Carpi ma da socio attivo di FIAB sono contento di avervi potuto, in piccola parte, contribuire”.

Sara Gelli