Aimag-Unieco, si va avanti fino allo sfinimento

Al di là delle scelte di campo, si è rivelato quello che da sempre è il tallone d’Achille della multiutility che gestisce gas, acqua e rifiuti per ventuno comuni da Carpi a Mirandola fino al territorio mantovano

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Cosa sta succedendo? Si chiede chi dal mese di novembre ha seguito il percorso per la partecipazione di Aimag alla gara Unieco. Al di là delle scelte di campo, si è rivelato quello che da sempre è il tallone d’Achille della multiutility che gestisce gas, acqua e rifiuti per ventuno comuni da Carpi a Mirandola fino al territorio mantovano.

Aimag è una spa soggetta al controllo delle amministrazioni pubbliche che ne regolano l’attività affidandosi a un consiglio di amministrazione: pur essendo espressione della proprietà, cioè delle pubbliche amministrazioni, il cda di Aimag per partecipare alla gara per l’acquisizione della Divisione Ambiente di Unieco, come per ogni altra decisione strategica, ha bisogno del via libera di tutti i ventuno comuni soci di Aimag, da San Giovanni del Dosso a Camposanto. È questo passaggio che sta complicando la vicenda della partecipazione di Aimag alla gara Unieco. Lo si era capito fin da subito che la legge Madia avrebbe penalizzato le aziende di medie dimensioni non quotate in borsa: per chiudere la partnership con Ascopiave, Hera non ha dovuto attendere l’ok dei Consigli comunali dei più di cento comuni soci. L’emissione di bond avrebbe permesso tra le altre cose di portare Aimag fuori dalle maglie della legge Madia ma non avendo colto quell’occasione ora eccoci qui, sotto lo stretto controllo, per giunta, della Corte dei Conti.

Per di più, per consentire ai comuni di esprimersi si è deciso di fornire una documentazione dettagliata non solo ai consiglieri comunali ma persino ai revisori dei conti rendendo disponibile, pur con il vincolo della riservatezza, informazioni sensibili la cui pubblicazione finirà per indebolire la trattativa. E’ in seno al Consiglio di Amministrazione che si dovevano definire per esempio “gli accordi con soggetti terzi che si impegnano ad acquisire partecipazioni nelle società che fanno parte di Unieco Ambiente”. Così come si dovevano risolvere tutti gli altri nodi della partecipazione alla gara per Unieco Ambiente anticipati già a dicembre su queste pagine (https://temponews.it/2019/12/14/aimag-unieco-i-nodi-da-sciogliere/). Se l’indirizzo diventa un vincolo è il segno che la politica entra a gamba tesa.

La scelta di isolarsi dentro il Patto di Sindacato di Aimag non poteva che portare alle dimissioni da Presidente di Bellelli che così facendo però lo ha indebolito. Come era già successo in passato con la ricerca del partner si va avanti fino allo sfinimento… di Aimag.

Sara Gelli

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