Carnevale in piazza, addio…

Alla Corte dei Pio, la tradizione del Carnevale tramonta definitivamente, seppellita da una sterile coltre di lagnanze e recriminazioni. Quest’anno chi avrà il coraggio di protestare?

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Quest’anno lo spirito burlone e frizzante del Carnevale non colorerà Piazza Martiri. All’ombra di Palazzo Pio non sfileranno i carri allegorici. Nessun Uomo Ragno darà appuntamento a una principessa Elsa per far risplendere il centro storico di coriandoli e stelle filanti. Il Comitato Carnevale Scuole Carpi, composto da una ventina di genitori che avevano raccolto il testimone dell’associazione Bambininfesta, dopo l’esperienza dello scorso anno ha gettato la spugna.
Troppo oneroso l’impegno e, aggiungiamo noi, davvero inclemente il coro di giudizi piovuti sulla manifestazione a causa dei limiti imposti dalle normative sulle sicurezza. Una pioggia di critiche, giunta ovviamente da chi non ha mosso neppure un dito per contribuire alla riuscita della manifestazione, che ha spento l’entusiasmo di quei genitori – pochissimi – che pur di regalare un Carnevale in grande stile ai propri figli avevano lavorato duramente per mesi, la sera e nel weekend, per fare un dono a tutti i bambini di Carpi. La kermesse avrebbe potuto crescere nel tempo se un numero maggiore di famiglie avesse aderito per dare una mano e se il Comune avesse contribuito, magari economicamente, per dare gambe a una festa amatissima soprattutto dai più piccini. Ma cos’è il Carnevale di fronte al concerto del 25 aprile?
E così, alla Corte dei Pio, la tradizione del Carnevale tramonta definitivamente, seppellita da una sterile coltre di lagnanze e recriminazioni. Quest’anno chi avrà il coraggio di protestare?
Jessica Bianchi

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