“La situazione è drammatica”

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“La fase che sta attraversando il nostro Paese è davvero drammatica. Confido in un nuovo governo durevole e capace di produrre maggiori posti di lavoro e crescita, poiché non vi è nulla di peggio dell’ingovernabilità. Tornare alle urne a ottobre sarebbe gravissimo per tutti”. Lapidarie le parole del presidente di Cmb, Carlo Zini, nel commentare il crollo del 30% degli investimenti nel settore costruzioni, dal 2008 a oggi. Crollo che, ovviamente, non risparmia nè fatturato nè, tantomeno, l’occupazione: “innegabile che la nostra cooperativa dovrà misurarsi nel 2013 e negli anni avvenire con un calo del giro d’affari e una riduzione degli utili”. Anche se l’obiettivo è – e sarà – quello di preservare l’equilibrio patrimoniale e finanziario, oltre a salvaguardare il lavoro di soci e dipendenti, anche Cmb non è certamente immune alla crisi. “Dal 2008, – prosegue Zini – tra mancate neo assunzioni e pensionamenti non rimpiazzati, sono stati persi circa 150 posti di lavoro. Il Paese è pressoché bloccato e, a fronte di un giro d’affari in progressiva discesa, purtroppo, anche i numeri dell’organico sono in diminuzione”. Organico che, lo ricordiamo, ammonta a circa 850 unità, di cui 750 direttamente in carico a Cmb (400 tra impiegati e dirigenti e 350 operai) e altre 100 facenti riferimento alle società del gruppo. Attivati due contratti di solidarietà per le sedi di Carpi e Roma, che coinvolgono complessivamente 170 impiegati (di cui 140 a Carpi) il cui orario di lavoro è stato ridotto del 20%, con una contrazione degli stipendi di circa il 5%. Al termine di tali ammortizzatori sociali, in scadenza nel settembre 2013, sarà la valutata la possibilità di un eventuale rinnovo. Per alcuni operai invece, lo strumento scelto è quello della cassa integrazione: sono 90 a Carpi e 50 a Roma. Gli orizzonti futuri non sono rosei e la politica dovrà fare la propria parte, a partire dalla Regione, la quale dovrà “cercare di snellire la burocrazia nel percorso legato alla ricostruzione post sisma e spingere affinché vengano eliminati o perlomeno allentati i patti di stabilità per rilanciare l’economia, la realizzazione di grandi opere e mettere le pubbliche amministrazioni nelle condizione di poter pagare i propri committenti in tempi consoni (oggi vi sono enti che pagano dopo oltre due anni di distanza dalla fine lavori e privati che vantano crediti mai onorati)”. Calano i bandi pubblici, il mercato immobiliare è in caduta libera e l’accesso al credito è a dir poco “stressante”, commenta Zini. E allora, quali strategie intende adottare Cmb per resistere e non affogare? L’aggiornamento del Piano per il 2013 prevede la valorizzazione di quei settori nei quali la cooperativa manifesta una riconosciuta leadership di mercato, ovvero edilizia, infrastrutture e immobiliare.
“Ci concentreremo – conclude il presidente della cooperativa – sull’estensione della presenza nel mercato estero (al momento sono attivi i cantieri per il tratto autostradale Ivanja Reka e Southern Roads a Zagabria, in Croazia, e per i viadotti ferroviari Lahlou – Rharifa in Marocco, entrambi realizzati dalla società Eureca International che associa Cmb e Unieco), sulla diversificazione delle attività e sulla crescita del volume d’affari nelle concessioni in ambito ospedaliero e autostradale”. Ma per salvaguardare la cooperativa sarà fondamentale vincere anche un’altra scommessa, quella di riuscire ad attivare percorsi di ristrutturazione tesi all’aggregazione con altri soggetti, per potersi così presentare sempre più forti sul mercato globale.
Jessica Bianchi

Le previsioni di Cmb sul 2013

Nel 2013 Cmb si propone di mantenere un giro d’affari intorno ai 540 milioni di euro, con un utile di 7 milioni al lordo delle imposte e un patrimonio netto di 220 milioni. Il portafoglio ordini si attesterà sui 3 miliardi di euro.

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