I nomadi se ne vanno da via Nuova Ponente

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Dopo oltre vent’anni trova soluzione il problema del campo nomadi di Carpi. Era il 1990 ed era sindaco Claudio Bergianti quando il Consiglio Comunale deliberò di adibire temporaneamente l’area di via Nuova Ponente alla sosta dei nomadi che lì sono rimasti, sebbene in numero ridotto attualmente a 72 unità. Oggi è il sindaco Enrico Campedelli che si sporca le mani a fine mandato per dare finalmente soluzione a una questione annosa con un’ordinanza dettata dalla necessità di intervenire urgentemente: è stato accertato il rischio di possibili focolai d’infezione con conseguente pericolo per la salute pubblica. “Il Servizio Igiene Pubblica dell’Ausl di Modena – si legge nell’ordinanza del sindaco Campedelli – in data 19 settembre ha effettuato un sopralluogo per verificarne le condizioni igieniche e la loro compatibilità con la tutela della salute e della sicurezza delle persone che vi risiedono”, dopodiché si è deciso di procedere, “in tempi congrui e brevi” alla bonifica dell’area di proprietà comunale in via Nuova Ponente per le pessime condizioni igienico-sanitarie che possono costituire potenziale fonte d’infezione per le persone che lì vivono.
Si procederà dunque con lo sgombero entro il 31 dicembre 2013 per liberare l’area dagli insediamenti abitativi mobili e provvisori che verranno trasferiti in aree o strutture abitative adeguate per ospitare temporaneamente la popolazione nomade. Sono state individuate due soluzioni in zone di campagna pressoché isolate: un terreno agricolo in via dei Fuochi di proprietà di alcune famiglie nomadi legate da relazioni di parentela (un nucleo pari a più della metà dei residenti) e la struttura comunale di prima accoglienza a Cortile.
L’ex scuola della frazione è attualmente in fase di ristrutturazione a seguito dei danni subiti col terremoto ma sarà pronta per la fine del mese di novembre: è in grado di ospitare al proprio interno poco meno della metà degli attuali residenti al campo, “oltre che capace di ricoverare sulle aree esterne, le strutture abitative provvisorie, attualmente utilizzate”. Il sindaco Campedelli ha disposto nell’ordinanza che “sia applicata ai singoli nuclei familiari trasferiti nella struttura di Cortile una tariffa mensile per il contributo delle spese di funzionamento della struttura. Sul terreno agricolo di via dei Fuochi sorgerà una microarea che ospiterà, dopo che saranno realizzate le opere di urbanizzazione e le infrastrutture minime, le strutture abitative mobili oggi in uso al campo di via Nuova Ponente: “i contratti di fornitura delle utenze (acqua, energia elettrica ed eventualmente gas metano) – scrive il sindaco nell’ordinanza – saranno intestati agli occupanti il terreno di via dei Fuochi che ne sosterranno i costi”. Per quel che riguarda le spese degli interventi saranno “quantificate come oneri finanziari per interventi e opere di somma urgenza, utilizzando prioritariamente anche eventuali stanziamenti ancora disponibili destinati all’assistenza e alla promozione dell’autonomia abitativa dei nomadi, compresi gli stanziamenti per progetti affidati alla cooperazione sociale, non ancora avviati e non assoggettati a impegni assunti”. Attigua al campo nomadi c’è una casa colonica diroccata, ora disabitata, dove vive una colonia felina di circa 40 unità: per procedere alla bonifica si provvederà al trasferimento dei gatti “in un’apposita struttura da installare e realizzare – si legge nell’ordinanza – presso l’area comunale denominata La Cappuccina (ndr. dietro la stazione delle Autocorriere) affidandone la gestione alle associazioni di volontariato che attualmente hanno in carico il Gattile intercomunale”.
Sara Gelli