“Il mio sogno? Diventare un critico gastronomico”

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Da piccolo, quando entravo in un negozio di giocattoli, ero attratto da tazze, piattini, pentolini… chissà, forse il mio amore per la cucina mi accompagna da allora”. Sorride Niccolò Righi. Carpigiano, 32enne, Niccolò ha bucato il piccolo schermo partecipando, lo scorso anno, alla prima edizione del talent culinario The Chef. Una sfida con se stesso per lui, abituato a stare soltanto tra i fornelli di casa: “è mio fratello Giorgio il vero talent scout, è lui che mi ha fatto da manager, iscrivendomi ai provini del programma”. Sono partiti in 5.000 ma soltanto 50 di loro sono approdati alla scuola di cucina Congusto di Milano, dove i coach Chiara Maci e Alessio Algherini li hanno sottoposti a prove e colloqui per capire chi di loro avesse la passione, l’abilità, la grinta e la determinazione per entrare a far parte del cast. Solo 28 dei 50 aspiranti chef che hanno passato il turno si sono poi trovati faccia a faccia con i giudici, gli chef Davide Oldani e Filippo La Mantia. Tra loro anche Niccolò: “è stata un’emozione passare la prima fase e poi cucinare di fronte ai giudici”. Nel corso delle sfide per individuare i 14 concorrenti finali, Niccolò è stato eliminato ma non c’è alcun rimpianto nei suoi occhi: “malgrado dovessi uscire, non facevo altro che sorridere. E’ stata un’esperienza bellissima. Un vero e proprio banco di prova per me: unico neofita, in mezzo a una schiera di professionisti nell’ambito della ristorazione, non pensavo nemmeno di arrivare sin lì. Ho anche avuto modo di conoscere persone straordinarie: da Chiara Maci, solare e sorridente, alla quale ho persino rubato un taxi, allo chef Oldani che mi ha dato la possibilità, l’estate scorsa, di partecipare a un pranzo al Bagno Piero di Forte dei Marmi che mi è stato davvero di grande ispirazione…”. Coi piedi ben saldi a terra, Niccolò – che insieme al fratello ha ridato vita e slancio all’attività di famiglia, la Camiceria Righi – ha deciso di assecondare la propria passione: “dopo la partecipazione a The Chef  è letteralmente scoppiata una bomba. E il mio amore per il cibo ha cominciato a prendere forma e colore”.
Niccolò ricorda con piacere anche la partecipazione, nel dicembre scorso, a MasterChef per un giorno, presso la Galleria Meravigli di Milano: “mi sono divertito da morire di fronte agli ingredienti della mistery box ma c’era un freddo barbino e allora, per scaldarmi, ho messo a bollire sui fornelli un pentolone d’acqua. Quando lo chef Bruno Barbieri, che stimo moltissimo, se ne è accorto, ridendo mi ha detto che solo un emiliano poteva avere un’idea del genere… Grazie al mio branzino con pomodorini caramellati e basilico mi sono guadagnato i complimenti di Barbieri: una bella soddisfazione”. Quella di Niccolò è una cucina elaborata che, pur affondando le proprie radici nella tradizione emiliana, si proietta al futuro: “amo alleggerire i piatti e rivisitarli in chiave moderna”. Grande amante del pesce, per Niccolò, ricercatezza ed estetica costituiscono il binomio perfetto: “l’arte e la bellezza con cui la cucina giapponese costruisce e presenta i propri piatti è una vera e propria fonte di ispirazione, così come la ricercatezza e la pulizia della nouvelle cuisine. Nei miei piatti cerco di trarre il meglio da queste due diverse filosofie culinarie, utilizzando però le straordinarie materie prime di cui è ricco il nostro territorio”. Il vero amore di Niccolò però restano i dolci, quelli siciliani soprattutto: “farli e mangiarli”, ammette. “La pasticceria mi somiglia: è precisa, rigorosa. Non sono ammessi sbagli nè eccessi di creatività. L’estro lo si può liberare giusto nella presentazione”. Ma è stata certamente la creatività, oltre a innumerevoli esperimenti,  l’asso nella manica che ha consentito a Niccolò di brevettare il gelato al pandoro: una profumata e morbida delizia dalle tenui note vanigliate sulla quale alcuni noti nomi della pasticceria hanno già messo gli occhi. E se è vero che si mangia anche con gli occhi, visitare il sito creato da Niccolò (lacucinaemiliana.it) fa davvero venire l’acquolina in bocca: un vero e proprio viaggio sensoriale nell’affascinante mondo del gusto, grazie a ricette, immagini, recensioni di locali e prodotti… Convinti che, “a mangiar bene o male, ci si mette lo stesso tempo”, mettendo in pratica i suggerimenti di Niccolò, stare tra i fornelli diventa un piacere. Sperimentare per credere.  Mente in perenne movimento, Niccolò proprio non ce la fa a star fermo: “a giugno inizierò un corso serale presso la scuola di cucina Cast Alimenti di Iginio Massari, un maestro della pasticceria italiana”. Intanto il giovane “apprendista chef” continua la sua esperienza di stage al Ristorante 25 di Carpi, al fianco dello chef Pierluigi Vanzolini: “un’occasione straordinaria per imparare quanto siano importanti gavetta, umiltà e gioco di squadra e come funziona la cucina, un mondo dove non vi è spazio per l’improvvisazione”. Ma il vero sogno nel cassetto di Niccolò – che collabora già con alcune aziende, preparando piatti e sperimentando ricette con i loro prodotti – è quello di diventare un critico gastronomico: “una strada lunga e complessa. Per questo motivo non intendo precludermi alcuna possibilità e, come recita l’adagio, imparo l’arte e la metto da parte. Non si sa mai”.  A breve inizieranno i provini per la nuova edizione di Masterchef. Parteciperai? “Staremo a vedere”, conclude Niccolò. Si sa, la scaramanzia non è mai troppa…
Jessica Bianchi
 

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