Stop al consumo di territorio

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Appurato il fatto che il centro sia necessario per rispondere alle esigenze della popolazione, non crediamo richieda la costruzione di un nuovo edificio soprattutto in un’area come quella della Cappuccina, grande polmone verde in prossimità del cimitero urbano.
Come per il progetto di un altro Palazzetto, e addirittura di un nuovo stadio, rimaniamo stupiti dell’ipotesi di questa ulteriore opera muraria. Riteniamo si debba immediatamente bloccare il consumo del territorio a favore della riqualificazione edilizia.
Un esempio perfetto è rappresentato dalla residenza psichiatrica ricavata all’interno dell’immobile ex camiceria Stella di via Tre Febbraio. Siamo consapevoli che la ristrutturazione di un edificio già esistente possa essere più difficoltosa ma di certo non andrebbe a eliminare spazi verdi che, a nostro avviso, devono essere riconsegnati alla gestione condivisa con i cittadini.
Ricordiamo inoltre che anni fa si cambiò la destinazione d’uso dell’area Cremeria, da uso pubblico a residenziale, affermando che non esistesse una pressante necessità di un centro anziani, a distanza di così pochi anni non ci sembra possibile che la necessità si presenti e, addirittura, richieda una cementificazione tanto estesa.
A questo punto c’è da chiedersi perchè anni fa si scelse di rendere residenziale un’area, come quella della Cremeria, che sarebbe stata perfetta per un polo sanitario a uso pubblico… il centro anziani non era tanto indispensabile o, forse, era ancor più necessario la corsa alla cementificazione e all’appalto compulsivo?
Sara Rovatti, candidata sindaco Carpi Bene Comune