Chef carpigiani alla conquista di Hong Kong

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Chef che fanno la valigia per lavorare all’estero. Alcuni partono con l’intenzione di investire in una nuova attività più redditizia rispetto a quella che avevano in Italia. Altri, invece, se ne vanno semplicemente per ampliare i propri orizzonti ricevendo nuovi stimoli e acquisendo ulteriori competenze lontani da casa.  Quest’ultimo è il caso del giovane chef carpigiano Lorenzo Prandi, diplomato all’istituto alberghiero: dopo un paio di esperienze lavorative al Ristorante Rascal di Sozzigalli e al Ristorante L’Anatra di Cortile, ha deciso di mettersi in gioco andando a fare il cuoco in Cina.
Quando e perché hai deciso di andare in Cina a fare lo chef?
“L’opportunità della Cina è arrivata a fine ottobre 2014, quando il mio amico chef Lorenzo Rossetto, che si è trasferito là da circa un anno, mi ha proposto di raggiungerlo in vista dell’apertura di un nuovo ristorante italiano.  Ho accettato senza esitazioni, perché viaggiare e andare alla scoperta del mondo e di culture diverse è sempre stato un mio sogno”.
In particolare dove lavorerai?
“Sarò assistente dello chef in un ristorante italiano a Heshan, che dista circa 2/3 ore di auto da Hong Kong. Inizialmente avrò un contratto di 12 mesi e poi si vedrà. Il mio amico si è trovato molto bene e ha già rinnovato il contratto per altri 2 anni. Potrei decidere anch’io di prolungare la mia permanenza, magari in un ristorante in un’altra  zona della Cina”.
Come hanno accolto la decisione i tuoi genitori e amici?
“I miei genitori sono fieri della mia decisione anche se, come è naturale che sia, sono spaventati all’idea di avere un figlio dall’altra parte del mondo. I miei migliori amici mi stimano e sono contenti per me nonostante gli dispiaccia che mi allontani da loro, mentre la persona più dispiaciuta è ovviamente la mia ragazza, che dopo più di due anni di relazione, dovrà fare i conti con un rapporto a distanza.  In ogni caso, appena avrò la possibilità farò in modo che possa raggiungermi, anche a mie spese, per poter condividere con lei, almeno per un po’, questa esperienza”.
E per quanto riguarda l’aspetto economico?
“Penso sarà più vantaggioso che a Carpi. Mi è stato offerto un buon contratto con vitto e alloggio pagati. Inoltre, come mi ha detto il mio amico Lorenzo, il costo della vita in Cina è molto più basso che in Italia e quindi penso riuscirò anche a risparmiare qualcosa”.
Come è nata la tua passione per la cucina? Il lavoro di tuo padre Enrico, enologo della cantina Civ&Civ è stato per te fonte di ispirazione?
“La mia passione per la cucina è nata da bambino, quando i nonni venivano a prendermi a scuola e mi portavano a casa loro per pranzare e trascorrere una parte del pomeriggio aiutando la nonna nella preparazione di ricette della nostra tradizione.
Il lavoro di mio padre inizialmente non è stato una fonte di ispirazione, eppure il vino delle nostre terre è sempre stato presente in abbondanza sulle nostre tavole: solo crescendo ho imparato la sua importanza anche nelle preparazioni gastronomiche, stimando chi, come mio padre, porta avanti i prodotti tipici del nostro territorio”.
Cosa ti affascina della Cina e della cultura orientale?
“I Paesi orientali mi hanno affascinato sin da bambino. Sono cresciuto praticando karate e arti marziali e guardando i film di Bruce Lee. Una delle cose che preferisco è la struttura degli edifici tipici cinesi e la loro diversità nel costruire rispetto agli occidentali”.
Quali sono gli chef a cui ti ispiri?
“Come ogni giovane cuoco ammiro tutti i grandi chef, solo per citarne alcuni: Cracco, Oldani, Sadler, Barbieri, Scabin e Cannavacciuolo. Tuttavia il mio preferito è Moreno Cedroni, lo chef a 2 stelle Michelin che ha portato uno spirito avanguardista nella cucina italiana, e che aprì appena ventenne il suo celebre ristorante La Madonnina del Pescatore a Senigallia, in provincia di Ancona”.
Pensi di avere già un tuo stile in cucina?
“Credo sia troppo presto per definire un mio stile, così come non posso ancora definirmi chef.
Ho solo 21 anni e lavoro in un settore dove non si smette mai di imparare e nel quale per avere successo occorre non smettere mai di studiare e aggiornarsi. Sono solo all’inizio di questa entusiasmante avventura”.
Sogni nel cassetto?
“Il mio sogno nel cassetto è quello di avere un ristorante tutto mio dove poter offrire un servizio eccellente agli avventori, offrendo loro qualcosa di nuovo e divertente che imprima in loro il ricordo di un’esperienza fantastica”.
Chiara Sorrentino
 

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