La bottega solidale Cibúm di via Don Minzoni – inaugurata lo scorso anno e gestita dall’associazione Porta Aperta per dare alle famiglie in temporanea difficoltà economica la possibilità di reperire in modo autonomo e gratuito prodotti alimentari e beni di prima necessità – ha voluto celebrare la Giornata internazionale della donna offrendo un piccolo rinfresco e un mazzolino di mimosa “a coloro che si recano in bottega e alle nostre volontarie, preziose colonne portanti di questa realtà cittadina”, ha commentato il responsabile di Cibúm, Massimo Morselli, nel fare gli onori di casa.
In questo luogo dove il cibo è dono, poiché frutto della generosità di tanti, a essere messi in circolo sono anche la solidarietà, le parole, lo scambio reciproco. Qui a unire le forze sono enti, associazioni, mondo del volontariato… tutti impegnati nel tentare di offrire, giorno dopo giorno, una risposta puntuale a bisogni crescenti e sempre più complessi.
A collaborare con Porta Apertavi è anche il Centro Antiviolenza Vivere donna, “associazione che – spiega la coordinatrice Mimoza Shembitraku – da anni si prende cura di donne che subiscono violenza e che gestisce un appartamento protetto per gestire le situazioni emergenziali e una casa rifugio per donne provenienti da fuori provincia che devono ripartire e che noi sosteniamo affinché possano reinventarsi, trovare un lavoro e la propria autonomia. Un percorso durante il quale Porta Aperta è un alleato prezioso. Oggi, 8 marzo, non è una festa, bensì l’occasione per ricordare e celebrare gli sforzi compiuti dalle donne che sono venute prima di noi”.
E di diritti ha parlato Gabriella Contini di Cif: “la storia della nostra associazione di promozione culturale è iniziata nel 1945. Abbiamo seguito tutte le tappe delle conquiste legislative, dei cambiamenti sociali del nostro Paese… quest’anno il tema che ci ha guidate è stato quello delle donne straniere e della loro integrazione. Ci siamo chieste chi siano e che relazioni abbiano stabilito con la città e la cittadinanza ma soprattutto ci siamo interrogate su quali strade sia necessario intraprendere per stabilire con loro un contatto concreto, reale, affinché nessuna donna sia tenuta segregata in casa”. Perchè la libertà è un diritto e, come ha sottolineato Arianna Agnoletto, vicepresidente di Porta Aperta Carpi, “in questa giornata è fondamentale ribadire la necessità di parità di diritti, uguaglianza di genere e dignità delle donne”. L’8 marzo diventa dunque un’occasione importante per riflettere sulla strada fatta sul fronte dei diritti acquisiti ma anche, ha dichiarato l’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari, “di quanta ve ne sia ancora da fare per promuovere la parità tra uomo e donna e le medesime opportunità in ogni ambito, compreso quello lavorativo e retributivo. C’è ancora tanto da fare per rendere le donne davvero libere di esprimere tutto il proprio potenziale. Quando questo accadrà tutta la comunità ne trarrà giovamento”.
E quindi buon 8 marzo di riflessione a tutte e a tutti.
J.B.