Angelica, campionessa oltre i limiti

Angelica Zarro è una giovane ginnasta che ogni giorno affronta con coraggio le difficoltà causate dall'epilessia. È suo il primo gradino del podio nella competizione individuale con clavette nella categoria “special”, che si è disputata lo scorso 19 febbraio a Formigine. I genitori Francesca e Arturo dicono: “questa medaglia ha un valore immenso: è un ritorno alla vita e uno schiaffo a tutto quello che di brutto Angelica ha passato e sta passando. Ci teniamo a ringraziare le sue insegnanti di S.G. La Patria Flavia ed Erica, senza le quali questo non sarebbe stato possibile”.

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Una vittoria che profuma di rivincita. È quella conquistata dalla tredicenne Angelica Zarro, capelli castani, occhi grandi e un sorriso dolcissimo, dietro il quale si celano una grande determinazione e voglia di farcela, nonostante gli ostacoli che la vita le ha posto davanti fin da quando era molto piccola. “Angelica soffre di una grave forma di epilessia che condiziona da anni la sua vita. L’epilessia  – raccontano i suoi genitori Francesca Roccamatisi e Arturo Zarro – è una malattia subdola e pericolosa che si manifesta all’improvviso e di fronte alla quale bisogna sempre stare all’erta”.

Cosa rappresenta per Angelica e per voi che le siete sempre stati accanto questa vittoria?

“Angelica ha reagito con lacrime di gioia. Non se lo aspettava ma sappiamo che ci sperava! Questa medaglia ha un valore enorme: è un ritorno alla vita e uno schiaffo a tutto quello che di brutto ha passato e sta passando tuttora”.

Quali difficoltà ha dovuto superare per conquistare questo risultato?

“Tante. Molte di più di quelle che ci si possa aspettare da una ragazzina della sua età. Angelica ha iniziato a fare ginnastica ritmica a 8 anni presso la società sportiva La Patria con le insegnanti Flavia ed Erica, ma ha dovuto interrompere dopo un anno perché aveva iniziato a stare molto male, con crisi numerose che arrivavano ad essere anche 30 nell’arco di una giornata. È riuscita a riprendere gli allenamenti l’estate scorsa, durante il corso estivo, e a settembre abbiamo rifatto l’iscrizione per il nuovo anno. Non è facile praticare sport per chi ha questo tipo di invalidità, perché richiede attenzione costante, e sempre qualcuno al proprio fianco pronto a intervenire. Purtroppo Angelica non è ancora libera dalle crisi anche se per fortuna non sono più così frequenti, ma bisogna mantenere lo stesso alta l’attenzione su di lei affinché non si faccia male.

E questa è una cosa che non tutti sono disposti ad accettare. Flavia l’ha conosciuta quando stava bene e non l’ha abbandonata dopo che la patologia si è manifestata. Il giorno della gara Angelica era eccitata e agitata ma di un’agitazione bella e positiva: era felice.  Non ero sicura che vincesse perché le era caduta una clavetta durante l’esibizione, ma a noi bastava già che fosse tornata ad esibirsi dopo tanto tempo. Invece, le hanno dato la medaglia, e questo è solo grazie all’impegno che ci ha messo lei negli allenamenti e le sue insegnanti: oltre a Flavia ed Erica ci sono anche altre ragazze che le danno una mano e che ci teniamo a ringraziare”.

Chiara Sorrentino

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