“Gli alimenti sottratti erano destinati alla commercializzazione e non erano scarti” precisa la Veronesi di Correggio

Finirà in tribunale il contenzioso tra il Gruppo Veronesi di Correggio e alcuni dipendenti che hanno dichiarato alla stampa di essere stati sospesi per aver mangiato scarti di lavorazione della mortadella. “La vicenda - precisa l’azienda - verrà chiarita nelle sedi competenti, in esito alle procedure previste dalla legge”.

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Finirà in tribunale il contenzioso tra l’azienda e i dipendenti dello stabilimento di Correggio, della Tre Valli, azienda socio cooperativa agricola con sede a Verona e afferente al Gruppo Veronesi leader nel mercato agroalimentare coi marchi, tra gli altri, Aia e Negroni. I lavoratori hanno dichiarato di essere stati sospesi per aver mangiato scarti di lavorazione della mortadella perché avevano fame. A darne notizia è la stampa locale che racconta come i dipendenti – addetti al confezionamento di carne e salumi – abbiano ricevuto nei giorni scorsi le lettere di contestazione disciplinare che annunciavano loro la sospensione.

“A seguito di ripetute segnalazioni concernenti gravi episodi che si sono verificati all’interno dello stabilimento, l’azienda ha dato corso a una serie di accertamenti, poi sfociati con l’avvio di procedimenti disciplinari. L’Azienda tiene a precisare che gli alimenti consumati dai lavoratori coinvolti nella vicenda non erano scarti della produzione, bensì intere confezioni di prodotti a tutti gli effetti destinati alla successiva commercializzazione. La vicenda – fa sapere l’azienda – verrà chiarita nelle sedi competenti, in esito alle procedure previste dalla legge”.

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