La tenda è fredda e ci si “inventa” spazi per vaccinare

File e ancora file al centro vaccinale di Carpi. Una situazione che si protrae da tempo ripercuotendosi sia sull’utenza costretta a lunghe attese in spazi ristretti che sugli operatori, pochi, a loro volta obbligati a lavorare in condizioni a dir poco difficili a causa di un errore organizzativo che viene dall’alto.

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File e ancora file al centro vaccinale di Carpi. Una situazione che si protrae da tempo ripercuotendosi sia sull’utenza costretta a lunghe attese in spazi ristretti che sugli operatori, pochi, a loro volta obbligati a lavorare in condizioni a dir poco difficili a causa di un errore organizzativo che viene dall’alto.

La tenda montata dalla Protezione Civile nel cortile antistante i Poliambulatori, nonostante le promesse fatte dalla direzione dell’Ausl, è fuori uso, troppo fredda: alle otto del mattino ci sono appena 7 gradi che salgono a 10 alle due del pomeriggio. Impossibile far spogliare e sostare lì le persone ed è impensabile che il personale possa lavorare per un intero turno vaccinale a una temperatura tanto bassa.

Al momento sono tre i punti vaccinali dedicati agli adulti a Carpi, uno allestito nel sotterraneo, nella zona prelievi, uno nell’area della lavanderia, sostanzialmente un corridoio coperto e caldo, mentre il terzo è itinerante e cambia di giorno in giorno sulla base delle esigenze.

Il personale ce la sta mettendo tutta per sopperire a un errore organizzativo di base ma a subirne le conseguenze sono gli stessi operatori così come i cittadini ai quali si continua a chiedere “collaborazione e rispetto”.  

Jessica Bianchi 

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