Matinée al Cinema Corso, arriva Dreams

Domenica 16 marzo, alle ore 11, al Cinema Corso prima proiezione di Dreams di Dag Johan Haugerud fresco vincitore dell'Orsa D'Oro al Festival internazionale del cinema di Berlino. “Un film sorprendente, dove la parola ritrova la sua centralità e il voyeurismo non ha diritto di cittadinanza”.

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Domenica 16 marzo, alle ore 11, al Cinema Corso prima proiezione di Dreams di Dag Johan Haugerud fresco vincitore dell’Orsa D’Oro al Festival internazionale del cinema di Berlino, designato dal Sindacato Critici Cinematografici, Film della critica con la seguente motivazione: Il regista norvegese chiude, dopo Sex e Love, entrambi di prossima uscita, la sua trilogia sui temi del desiderio sessuale, affrontando il rapporto che può nascere tra una studentessa e la sua insegnante. Lo racconta dal punto di vista delle due protagoniste ma anche da quello della mamma e della nonna della ragazza, perché la passione può avere tante letture e il cinema può aiutare a capirla e raccontarla. Un film sorprendente, dove la parola ritrova la sua centralità e il voyeurismo non ha diritto di cittadinanza”.

TRAMA – La studentessa Johanne si scopre sempre più emotivamente legata a una sua insegnante, che le apre le porte di casa e ascolta con premura le sue domande e i suoi pensieri. Affidate al diario, le riflessioni intime creano attriti all’interno della sua famiglia, spingendo la madre e la nonna a riconsiderare le proprie realtà e i propri sogni, innescando un vivace dibattito al femminile.

La storia di Dreams si concentra sul primo amore come esperienza di trasformazione, capace di cambiare tutto. È intenso, totalizzante e inevitabile. Ma è anche confuso, perché il desiderio mentale e quello fisico non sempre procedono allo stesso ritmo. Anche se una cotta può sembrare una forza inarrestabile, non è detto che il corpo di un giovane riesca a tenere il passo con emozioni così forti. In questo senso, può crearsi una distanza tra la percezione mentale e l’esperienza fisica, che può risultare sia destabilizzante che traumatica. Eppure, la forza e il dolore del primo amore sono travolgenti e rimangono impressi nella memoria come un evento meraviglioso, tanto che le esperienze successive fanno fatica a eguagliarlo. In questo modo, il primo amore genera anche un riconoscibile senso di nostalgia negli adulti che lo osservano. Nel film, questo ruolo è incarnato dalla madre e dalla nonna della protagonista, che, leggendo le esperienze della ragazza, riconsiderano alcune delle loro scelte legate all’amore e alla sessualità. Le tre donne hanno vissuto esperienze diverse e maturato opinioni personali su desiderio, libertà, emancipazione e responsabilità, che non sono fisse e talvolta si contraddicono a vicenda. Oltre all’amore, la storia esplora anche come il desiderio sessuale possa essere usato per giustificare certi comportamenti verso gli altri e come persino un’esperienza intima e delicata come una cotta possa acquisire un valore di mercato.

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