“La nostra salute e il nostro territorio non sono in vendita”. E, ancora, “Sì al fotovoltaico, no al consumo di suolo e alla speculazione”. Erano sono alcuni dei cartelli appesi davanti al Municipio dai componenti del Comitato Carpi per la giustizia climatica e sociale riunitisi in un presidio ieri pomeriggio, giovedì 27 febbraio, in occasione della discussione in Consiglio Comunale della variante urbanistica per la realizzazione delle opere di connessione alla rete elettrica nazionale, con apposizione del vincolo espropriativo e dichiarazione pubblica utilità, propedeutica alla nascita del mega impianto agrivoltaico denominato Cascinetto, nella frazione di Fossoli. “Noi non siamo contrari all’agrivoltaico – ci tengono a precisare – ma riteniamo fondamentale porre l’accento sul consumo di suolo, la cui tutela deve costituire una priorità assoluta. Tetti, parcheggi, area dismesse, aree artigianali… prima di intaccare il terreno agricolo occorre ricoprire le superfici già cementificate dopodiché, qualora ve ne fosse bisogno, si potrà ragionare su altre soluzioni”.
Trenta ettari di pannelli fotovoltaici sui campi agricoli sono uno “schiaffo al buon senso e alla vera sostenibilità, avallato da una politica locale che sembra aver abdicato al proprio ruolo. Una amministrazione deve avere il coraggio – e la responsabilità – di perseguire l’interesse della collettività e non sostenere una mera logica di profitto. Perché il Comune di Carpi, nell’aprile del 2024, – attraverso un atto dirigenziale del settore ambiente che nell’aprile del 2024 era retto dall’attuale sindaco Riccardo Righi allora assessore all’urbanistica e all’ambiente – ha dato parere favorevole alla realizzazione dell’impianto senza richiedere nemmeno la Valutazione di Impatto Ambientale ma limitandosi ad avanzare alcune richieste di approfondimento?”. Un atto che di fatto, proseguono i componenti del comitato, ha spianato la strada al progetto: “basta nascondersi dietro a un dito. Non è vero che gli amministratori non possono fare nulla di fronte agli interessi dei privati. E’ un alibi. Il ruolo della politica è quello di difendere il proprio territorio e i propri cittadini”. Come? Attraverso, ad esempio, “l’applicazione di vincoli paesaggistici” e “sostenendo agricoltori con l’acqua alla gola”.
I decreti del Governo Draghi prima e quelli del Governo Meloni poi, tesi a favorire questa colata di fotovoltaico nel Paese, non fanno altro che “agevolare i profitti delle multinazionali le quali peraltro possono attingere da fondi pubblici. E così nascono progetti di pura speculazione spesso proposti da aziende poco trasparenti con capitali esigui che fanno pensare a situazioni sospette” conclude il collettivo di cittadini. La lotta contro i combustibili fossili deve proseguire ma non la si può fare consumando suolo, poiché questo sarebbe un prezzo troppo alto da pagare.
Alcuni componenti del Comitato Carpi per la giustizia climatica e sociale sono poi saliti in sala consiliare per seguire il dibattito e assistere alla votazione della variante, accogliendo con sorpresa e soddisfazione la mancata approvazione dell’atto. “Un non voto di protesta – ha chiosato in aula il sindaco Righi – per continuare a batterci affinché siano riconosciuti ai comuni le prerogative indispensabili per governare le trasformazioni del proprio territorio”. Un niet che formalmente non bloccherà la nascita di Cascinetto, la cui realizzazione è legata ad autorizzazioni sovracomunali, ma che rappresenta comunque un segnale politico forte.
Jessica Bianchi