Domenica 23 febbraio, alle 16, si terrà presso il Circolo Polivalente Giliberti in via Tassoni, 6 il terzo concerto della stagione Giovani in Musica, in collaborazione con Associazione Culturale Edda Martini “La casa dell’arte”, Assicoop e Associazione Sportiva Handicap Modena o.n.l.u.s.
“C’era fino a poco tempo fa, nella rotonda che si trova fra Radio Bruno e il Borgogioioso, una nutrita colonia di conigli. Ora non c’è più… ed è un peccato. Passare di lì e vederli saltellare, inseguirsi e brucare l’erba era una gioia, e probabilmente i coniglietti alzavano un po’ il morale alle tante persone che passano in quella rotonda per andare al lavoro. Un giorno, passando di lì come tante altre volte, è nata l’idea di raccontare una storia di conigli”. E così, con le parole di Daniela Morisi e la musica di Giuliano Forghieri è nata Conìgliola (con l’accento sulla “i”), opera da camera nella quale i protagonisti Giromondo e Fiordicarota narrano di… ma forse è meglio non spoilerare.
L’esecuzione sarà affidata all’ensemble Accademia Musica Insieme: Isabella Gilli, soprano – Marco Benatti, voce recicantante – Patrizia Vezzelli, flauto – Giuliano Forghieri, clarinetto – Elena Cattini, pianoforte. I costumi sono di Irene Lugli.
Conigliola è una favola (non una fiaba!) adatta a tutti, dai 6 ai 120 anni, e rispetta pienamente la struttura di questo antico genere letterario che risale a Esopo e Fedro. L’aggettivo “urbana” si riferisce all’ambientazione: una rotonda delimitata da un cordolo di cemento giallo in una zona industriale trafficata, dove vive una numerosa comunità di conigli. È anche una bella storia d’amore, con il suo immancabile lieto fine, ma come ogni favola che si rispetti offre diversi spunti di riflessione. “Suggerisce il concetto di relatività – spiegano gli organizzatori – e la dialettica irrisolvibile fra Bene e Male. Insinua la paura nella falsa sicurezza. Ombreggia concetti sfuggenti: il senso dell’Universo e del suo mistero al di là del confine, il Mondo delle apparenze come illusione e la realtà come sogno. Riecheggia il dantesco “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. D’altra parte, mostra l’Umanità da un punto di vista esterno, come specie aliena e incomprensibile. La Grande Girandola adombra interrogativi a cui la Fisica sta cercando risposte, fra l’immensamente grande e l’inconcepibilmente piccolo. Emergono le eterne domande universali, comuni a tutte le vite, e un sentimento religioso panico, ancestrale, che crea divinità e miracoli. La libertà è concetto ambiguo e ha un prezzo. L’antagonista non è il povero Re Rosicchio, vuoto fantoccio che fa valere il suo privilegio senza alcun merito, trincerandosi dietro a inamovibili Regole. I veri antagonisti sono i problemi della quotidianità: sovrappopolazione, cibo che scarseggia, la siccità. Il Cambiamento trasforma la Vita e impone scelte e rischi. Il lieto fine è apparente, in quanto si apre a un futuro di incertezze e pericoli. L’Amore è il talismano per affrontarlo e non perdersi nella grigia palude della solitudine. Amore in senso lato, inteso anche come amicizia, che può nascere persino laddove la natura prevede ruoli opposti e ostili. La Felicità non è un traguardo da raggiungere una volta per tutte. Felicità è fragile e inafferrabile, come una stella cadente”.