Pista ciclabile per Limidi: divide la sicurezza del passaggio nel distributore di carburanti

E alla fine con quindici voti a favore (PD, AVS, Carpi a colori, Forza Italia) e 8 contrari (Carpi Civica, Lega, FdI) è stata approvata nella seduta di giovedì 30 gennaio la variante urbanistica con apposizione del vincolo preordinato all’esproprio per i 1.650 mq di terreno di proprietà di privati attraversati dal percorso in linea retta.

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Il collegamento ciclabile tra Carpi e Limidi è un’opera fondamentale per tutte le forze politiche in Consiglio comunale. A dividerle è stata la questione della sicurezza del tracciato, i 350 metri che corrono sul territorio carpigiano dalla rotatoria del cavalcavia Lama fino al ponte sul cavo Lama lungo la Carpi – Ravarino. Per il tratto di competenza del Comune di Soliera sono già stati aggiudicati i lavori che partiranno a breve. I ciclisti dal lato nord della rotatoria (tracciato rosso), attraverseranno sullo spartitraffico (tracciato blu) per imboccare la provinciale Carpi – Ravarino e proseguire sul lato sud (tracciato viola) protetti dagli alberi, dove ci sono, e dal guardrail imposto dalla Provincia di Modena, dove non ci sono alberi.

Le perplessità maggiori riguardano il tratto che passa all’interno del distributore di carburante. “Si tratta di una strada su cui transitano mezzi pesanti. Svoltando a destra per fare rifornimento o uscendo dall’area c’è il rischio che non vedano i ciclisti. Si è mai visto un cartello di attenzione al ciclista all’interno di un distributore?” incalza Monica Medici di Carpi Civica che definisce “folle” la scelta. Lo stesso aggettivo utilizzato da Claudio Cortesi di FdI quando ribadisce “ci sono piste ciclabili a Carpi che passano esternamente rispetto ai distributori ma non se ne sono mai viste realizzate all’interno”. La richiesta è quella “di rivedere il percorso evitando il distributore perché quando c’è in ballo la sicurezza non ci si può limitare a valutare gli aspetti economici”.

Per l’assessore all’Urbanistica Alessandro Di Loreto, “i ciclisti si muovono sulla linea più retta per arrivare a destinazione e il percorso lineare è stato scelto dopo aver valutato le modalità di spostamento dei ciclisti. Non credo sia da valutare un percorso alternativo che allungherebbe i tempi per arrivare a destinazione”. E alla fine con quindici voti a favore (PD, AVS, Carpi a colori, Forza Italia) e 8 contrari (Carpi Civica, Lega, FdI) è stata approvata nella seduta di giovedì 30 gennaio la variante urbanistica con apposizione del vincolo preordinato all’esproprio per i 1.650 mq di terreno di proprietà di privati attraversati dal percorso in linea retta.

Merita un capitolo a parte il consigliere del Partito Democratico Marco Truzzi caduto in una delle più classiche trappole politiche quando è intervenuto, parlando più da ex assessore (incarico dal quale si era dimesso) che da consigliere comunale, a difesa della ciclabile. Se lo aspettavano i suoi avversari, con Federica Boccaletti (FdI) che lo ha successivamente punto nel vivo, citando un’altra pista ciclabile ereditata dall’ex assessore Truzzi: quella della Remesina esterna, nel tratto verso Novi, oggi cancellata. “Una ciclabile non è di per sé stessa sicura – continua Boccaletti – e quante volte abbiamo rilevato criticità. Se non c’è stata la tragedia. non è che dobbiamo evitare di farci carico della sicurezza”. In quel frangente Truzzi, pur non potendo per regolamento, ha risposto alla provocazione lasciandosi sfuggire una considerazione infelice a microfono spento. E’ sceso il gelo nell’aula.

Sara Gelli

 

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