Una nube tossica, di cloro in reazione con altro componente, si è sprigionata questa mattina intorno alle 8 dalle piscine di Guastalla (Reggio Emilia), un impianto privato, adiacente a moltissime scuole della cittadina – 2mila studenti – causando tosse e lacrimazione. Si contano 150 intossicati a causa delle esalazioni, per lo più ragazzi, in parte ricoverati in pronto soccorso a Guastalla, altri negli ospedali di Reggio Emilia e Montecchio.
Un’ottantina le persone che sono state trasportate in ospedale dalle ambulanze, una trentina sono svenute e tante altre sono state soccorse sul posto dal personale della protezione civile in seguito a malori. L’allarme è scattato intorno alle 7.30. Evacuati e chiusi la piscina, il bar, la mensa e l’intero polo che ricomprende le scuole superiori Russell e Carrara.
Gli operatori Arpae hanno fornito ai Vigili del Fuoco, gli unici a poter operare nella zona rossa, le fialette per la determinazione istantanea di cloro in aria ambiente. “È emersa la presenza di cloro gassoso in concentrazioni elevate, fuori scala di misura. Dai primi accertamenti – si legge nella nota diramata da Arpae Emilia-Romagna – a causare l’incidente potrebbe essere stata una miscelazione errata durante le operazioni di travaso del fornitore di acido solforico all’interno delle cisternette di raccolta nel locale di deposito del centro. Si specifica infatti che si ha formazione di cloro gassoso quando l’acido solforico si mescola inavvertitamente con una soluzione di ipoclorito, disinfettante delle acque di piscina”.
I tecnici Arpae hanno verificato anche il locale di Pronto soccorso in zona ospedaliera poco distante che non presentava tracce odorigene riconducibili al cloro e, pertanto, non sono state effettuate misure. Successive misure istantanee nel piazzale hanno evidenziato il ritorno a una condizione di normalità, con livelli inferiori ai limiti di rilevabilità del metodo. Sono in corso ulteriori misure che verranno effettuate nuovamente sia in prossimità del plesso scolastico, sia nella zona ospedaliera e nelle aree residenziali limitrofe.
Sul posto è intervenuto anche il Nucleo N.B.C.R. dei VVF di Bologna che opera in presenza di esplosioni perdite o rilasci, con particolari tute di protezione e che provvede alla rilevazione delle sostanze mediante strumentazione specifica. È prevista la raccolta di campioni di prodotto contenuto nelle cisterne che saranno analizzati nel laboratorio Arpae di Reggio Emilia.