Marilù Oliva, ospite di Ne Vale la pena, riporta in vita l’Iliade come un coro di voci femminili

Martedì 9 aprile, alle 20.45, presso l’Auditorium Loria di Carpi, la scrittrice e saggista Marilù Oliva sarà ospite della rassegna Ne Vale la pena per presentare il suo libro L'Iliade cantata dalle dee (Solferino). A dialogare con l'autrice sarà il giornalista Pierluigi Senatore.

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Martedì 9 aprile, alle 20.45, presso l’Auditorium Loria di Carpi, la scrittrice e saggista Marilù Oliva sarà ospite della rassegna Ne Vale la pena per presentare il suo libro L’Iliade cantata dalle dee (Solferino). A dialogare con l’autrice sarà il giornalista Pierluigi Senatore.

Chi combatte sotto le mura di Troia? Gli eroi, ma anche gli dèi e, con molto accanimento, le dee. Dopotutto, questa immane contesa è stata scatenata da una rivalità tra divine: la famosa mela d’oro assegnata da Parisde ad Afrodite, che in cambio gli ha dato Elena. E così, con occhi femminili stavolta è raccontata l’Iliade. È Atena a parlarci dell’ira di Achille, ed è la madre dell’eroe, Teti, a spiegare i moti dell’animo di suo figlio, le sue scelte che tanto sangue costeranno ai due eserciti. Afrodite tiene un occhio sul campo di battaglia e un altro sui suoi protetti Paride ed Enea, di cui ci narra le gesta, senza nascondere le proprie ingerenze. La sua rivale Era, per contro, tifa per i Greci e cerca di favorirne la vittoria. E poi ci sono due donne speciali, l’una figlia di Zeus, l’altra toccata da Apollo: Elena e Cassandra, che da dietro le mura di Troia testimoniano il fato atroce dell’altra metà del cielo in ogni conflitto. Ma di chi è la voce che grida la sua disperazione e si predispone al sacrificio, mentre la città brucia? È la moglie di Enea, Creusa, una protagonista che la storia ha lasciato indietro ma che ha qualcosa di molto importante da rivelare.

Riportando in vita l’Iliade come un coro di voci femminili, Marilù Oliva ribalta la prospettiva sulla più maschile delle vicende, la guerra, riappropriandosene a nome di tutte: delle troppe vinte, umiliate, violate, ma anche delle poche vincitrici apparenti, destinate ad afferrare trionfi effimeri come la vendetta. Un’epica potente, commovente, palpitante: indimenticabile.