Un Carpi da applausi costringe Merano agli straordinari

Pallamano, Se l’ambizione è ancora quella di salvarsi, l’attitudine mostrata dal Carpi contro la terza forza del campionato è indubbiamente quella giusta.

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Foto Sara Bozzoli

Se l’ambizione è ancora quella di salvarsi, l’attitudine mostrata dal Carpi contro la terza forza del campionato è indubbiamente quella giusta. Specie nel primo tempo, Merano deve fare i conti con una retroguardia arcigna e un Simone Sibilio tra i pali in giornata di grazia. In avvio gli altoatesini provano subito ad allungare, portandosi sul +2 già al quarto. Ma i padroni di casa rimangono agganciati, pareggiando i conti al 7’ con Samuele Serafini servito sulla ripartenza da Coppola. L’azione poi che porta i bianconeri al primo vantaggio è davvero spettacolare. All’11 Errico dall’ala taglia improvvisamente in mezzo, Coppola lo vede, servendogli la palla del 4 a 3. Cuello riporta il match in perfetta parità, gli emiliani tuttavia rimettono la testa avanti al 17’, questa volta per mano di Daniele Soria, assistito da Mejri. Il 6 a 5 dura appena trenta secondi, poi Glisic rimette le cose a posto. A cinque dal termine della prima frazione, un rigore assegnato agli ospiti, al posto di un plateale fallo di piede, dà al match una prima svolta. Santiago Nunez, lo specialista dei sette metri, infatti non sbaglia la rete del 7 a 9. Si va all’intervallo sull’8 a 12, non prima però di aver goduto del bel sottomano di Mejri.
Al terzo del secondo tempo, Merano mette la freccia, grazie al cambio di direzione di Starcevic che vale il 9 a 15. A differenza delle altre volte però Carpi ha il merito di continuare a crederci. Il gap comincia a ricucirsi grazie a due reti pregevolissime di Serafini, una dai 12 metri al 37’, quella dell’11 a 16, l’altra da distanza ravvicinata, dopo una giravolta con perno sul marcatore, per il 13 a 17. Poi Sibilio ipnotizza Cuello e sulla ripartenza Soria riporta il Carpi a -2 al 43’. Merano d’altra parte è squadra esperta, capace di sfruttare ogni piccola sbavatura degli avversari. Intorno al 50’ due azioni fotocopia portano i diavoli neri al tiro, Sibilio para, ma in entrambi i casi, gli ospiti sono bravi ad intercettare il rimbalzo e a capitalizzare. Nei minuti finali, a risultato ormai acquisito, Prantner concede spazio all’ex di turno, Selmi Haj Frei. Il giovane portiere non può nulla contro la sbracciata di Carabulea del 24 a 29, ma si oppone con efficacia al rigore, tirato forse con troppa poca convinzione, da Mejri.