Parco pubblico o campo da cricket?

Non c’è nulla di male nel giocare a Cricket e probabilmente questi ragazzi non pensano di rappresentare un pericolo ma l’incolumità di coloro che frequentano il parco di via Sigonio deve essere tutelata

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“Il parco pubblico di via Sigonio non è il luogo giusto per giocare a cricket”. Sono sempre più numerose le segnalazioni di utenti dell’area verde che lamentano la presenza di comitive di ragazzi che, non trovando altri spazi utili, lo invadono per giocare a questo gioco di squadra. Non sarebbe un problema per altre discipline sportive ma il cricket è molto simile al baseball e prevede l’uso di mazze, vere e proprie armi improprie, e di palline estremamente pesanti che, una volta colpite, si trasformano in proiettili sulla cui traiettoria è impossibile esercitare una forma di controllo.

Al pari del baseball quindi il cricket non può essere praticato in aree pubbliche ma necessita di campi recintati e di tessere che autorizzino il trasporto e l’uso delle mazze. 

E, invece, al parco di via Sigonio – e non solo – nel periodo estivo e quando le giornate sono miti e soleggiate, è frequente imbattersi in varie comitive di giovani che si avvicendano per dedicarsi a questo sport, probabilmente sottovalutando il pericolo potenziale che rappresentano per gli altri utenti del parco, animali compresi: l’impatto della mazza con le palline produce infatti un suono simile a quello dello scoppio di un petardo che spaventa i cani a passeggio.

Nel cricket poi, in fase di lancio è necessario far rimbalzare la palla su una superficie piana, quindi a tale scopo i giocatori occupano la rotonda con le panchine e il quadrato dedicato al basket, nel quale peraltro è stato abbattuto il canestro per renderlo funzionale a questo sport. Non distanti da lì vi sono anche le giostrine dei bambini; piccoli che potrebbero essere feriti qualora fossero colpiti da una di quelle pesanti sfere, rischio che corrono tutti gli altri utenti del parco. Persone che, al contrario, dovrebbero sentirsi libere di vivere l’area verde senza il timore di farsi male. La Polizia Locale è intervenuta in più occasioni ma, dopo qualche giorno di tregua, le partite riprendono con regolarità, in barba a ogni ammonimento.

Domenica 21 gennaio si è però verificato un episodio increscioso: per avere una piattaforma utile alla fase di lancio del cricket un gruppetto di minorenni ha asportato con una zappa una grossa porzione di manto erboso: è bastato il rimprovero di un adulto ad allontanarli ma il danno era ormai stato fatto.

Il problema è che le strutture adeguate a Carpi latitano e dunque questi ragazzi sono costretti a improvvisare occupando spazi pubblici, quello di via Sigonio infatti, non è il solo a essere utilizzato. Basta fare un giretto a Cibeno Pile ad esempio per poterli vedere all’opera. Una carenza che però non può inficiare la sicurezza degli utenti delle aree verdi carpigiane. Nella ribattezzata (dai nostri amministratori) “Carpi, città dello sport” pare non si riesca ad attrezzare degli spazi consoni anche per le comunità di stranieri affinchè possano dedicarsi al gioco del cricket in sicurezza. 

J.B.

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