Protesta per i tagli ai fondi per contrastare bulimia e anoressia

Venerdì 19 ci saranno manifestazioni in 28 città tra cui anche Modena: l’appuntamento è in Piazza Torre alle 15. La richiesta al Governo è di fare una retromarcia.

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C’è preoccupazione in Emilia-Romagna dopo che la legge di bilancio ha azzerato il fondo per il contrasto dei disturbi alimentari.

I numeri delle persone che in regione soffrono di disturbi alimentari sono aumentati, soprattutto dopo la pandemia. Le ripercussioni della mancanza del fondo graverebbero in particolare sugli snodi organizzativi della nuova rete che è stata recentemente implementata in virtù dell’aumento dei casi, nonché del fondo nazionale. Il centro regionale Dna dell’Isnb del Bellaria avrebbe un dietista in meno. Il territorio bolognese avrebbe due educatori e due dietiste in meno.

Venerdì 19 ci saranno manifestazioni in 28 città tra cui anche Modena: l’appuntamento è in Piazza Torre alle 15. La richiesta al Governo è di fare una retromarcia. Gli organizzatori non si accontentano dalle rassicurazioni trapelate dal ministero della Salute.

Il Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari che raggruppa 37 associazioni di diverse Regioni d’Italia ha scritto una lettera al Ministro Schillaci:

“Gentilissimi,

scriviamo a nome delle Associazioni di Associazioni Consult@noi e Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari che raggruppano 37 associazioni di quasi tutte le Regioni italiane e rappresentano la voce di migliaia di famiglie di pazienti affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare.
Da anni lavoriamo in sinergia con il Ministero della Salute e con l’Istituto Superiore di Sanità, partecipando anche a numerosi tavoli di lavoro nazionali e regionali.

Abbiamo appreso con rammarico e amarezza che nelle Legge di Bilancio recentemente approvata, il Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, istituito con la Legge n. 234 30 dicembre 2021 per gli anni 2022 e 2023, non è stato rifinanziato.

Il Fondo in oggetto, di 25 milioni di Euro, pur essendo largamente insufficiente rispetto al reale fabbisogno, non solo ha rappresentato in questi due anni una boccata di ossigeno per i servizi che si occupano di Disturbi Alimentari, per i pazienti che vi accedono e per tutte le loro famiglie, ma è stato anche il segnale di un reale interessamento del Ministero nei confronti di queste devastanti patologie, che sono tutt’oggi la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, in età giovanile.

I Disturbi Alimentari costituiscono una reale emergenza sanitaria, la loro diffusione ha una rapidità e una rilevanza sconcertanti, a tal punto che non si ha alcun esempio di malattia psichiatrica con una simile propagazione, con le caratteristiche di una vera e propria epidemia sociale. Si parla di oltre tre milioni e mezzo di persone in Italia che soffrono oggi di queste malattie e la pandemia ha peggiorato ulteriormente la situazione, con un incremento di casi stimato di almeno il 30-35% e un abbassamento dell’età di esordio.

Non aver rifinanziato il Fondo rappresenta per i Servizi che ne hanno beneficiato interrompere un lavoro iniziato, che non potrà essere continuato nel tempo; significa per migliaia di famiglie perdere la fiducia e la speranza che i propri figli possano accedere a cure adeguate; deluse profondamente le Associazioni di familiari, che da anni si impegnano a collaborare in maniera costruttiva con le Istituzioni, chiedono che venga emanato un decreto correttivo per il finanziamento del fondo destinato al contrasto e cura e dei Disturbi del Comportamento Alimentare”