Sono 23 gli iscritti al Corso di laurea magistrale di Carpi

Il 15 marzo 2022, in occasione della firma della convenzione tra Unimore, Fondazione Cassa di Risparmio e Comune di Carpi, il rettore Carlo Adolfo Porro si era lasciato andare a un cauto ottimismo: “noi siamo ambiziosi e ci auguriamo che il Corso di laurea magistrale Sustainable Industrial Engineering possa raggiungere numeri importanti ma siamo anche realistici e dunque mi aspetto che alla partenza vi siano circa 50 studenti”. Gli immatricolati sono meno della metà rispetto a quanto auspicato.

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Il 25 settembre ha preso ufficialmente il via l’anno accademico 2023/2024 presso l’Università di Carpi, frutto della collaborazione tra UnimoreFondazione Cassa di RisparmioComune di Carpi.  Un’operazione faraonica, costata alla Fondazione 21 milioni di euro (15 milioni per l’edificio e 6 per finanziare nei prossimi 12 anni l’attività didattica), che il suo presidente, Mario Arturo Ascari, a più riprese e in numerose occasioni, ha definito “una sfida titanica realizzata. Grazie a uno straordinario e tenace gioco di squadra, siamo riusciti a coronare un sogno”. 

Ma a quanto ammontano gli iscritti al Corso di laurea magistrale Sustainable Industrial Engineering? Quanti sono i ragazzi e le ragazze che popolano il polo di 4mila metri quadri di via Corbolani, nel quale potranno essere accolti fino a 600 studenti? Le iscrizioni si sono chiuse alla fine del mese di dicembre e dunque Unimore ha potuto finalmente sciogliere le riserve e comunicare i numeri definitivi. Ebbene, gli immatricolati al corso sono 23. 

Una domanda sopraggiunge lecita: ma che fine hanno fatto tutti gli stranieri che erano stati annunciati poco prima del taglio del nastro della sede distaccata a Carpi? “Abbiamo 42 pre iscrizioni che dovranno essere vagliate e analizzate poiché i criteri di accesso sono piuttosto stringenti. Vi sono ragazzi – aveva dichiarato il presidente Ascari l’8 settembre, durante una conferenza stampa – che arrivano dal nostro territorio ma anche da Stati Uniti, Nord Europa e Sud Est asiatico. Su questo fronte c’è tanto lavoro da fare ma progetti di questo tipo impiegano circa tre anni per giungere a regime; non abbiamo la pretesa di avere un numero elevato di studenti sin dal primo anno ma le premesse sono davvero buone (per chi volesse approfondire rimandiamo al seguente link https://temponews.it/2023/09/08/carpi-ha-il-suo-corso-universitario-unoperazione-da-21-milioni-di-euro/)”.

L’ateneo modenese dal canto suo spiega come “tutti gli stranieri siano slittati al prossimo anno accademico, a causa di forti rallentamenti, non dipendenti dall’Università, nelle procedure legate alla concessione dei visti”. 

Insomma al momento a popolare le lezioni sono mediamente 25 – 30 studenti, il che fa pensare, continuano da Unimore, “che vi siano studenti che frequentano ancora prima ancora di immatricolarsi nel 2024-2025. Il dato è, al momento, perfettamente in linea con il resto dell’Ingegneria meccanica presente sulla sede di Modena e il livello di soddisfazione è decisamente alto”. 

Il 15 marzo 2022, in occasione della firma della convenzione tra i vari soggetti in campo in questa partita, il rettore Carlo Adolfo Porro si era lasciato andare a un cauto ottimismo: “noi siamo ambiziosi e ci auguriamo possa raggiungere numeri importanti (ndr – il corso magistrale) ma siamo anche realistici e dunque mi aspetto che alla partenza vi siano circa 50 studenti (per approfondire https://temponews.it/2022/03/15/universita-a-carpi-unoperazione-da-quasi-20-milioni-di-euro-e-un-momento-storico/)”. Gli immatricolati sono meno della metà rispetto a quanto auspicato.

Il costo di questa operazione, in termini economici e di consumo suolo, è stato molto alto, l’auspicio è che decolli davvero, affinché il Polo non si trasformi in un guscio vuoto.

Jessica Bianchi