Parco della Cappuccina, si può fare di più. Le proposte della Consulta Ambiente

La Consulta Ambiente propone “l’inserimento di piante perenni con fioriture alternate e diversificate nel corso dell’anno e di ulteriori alberi, senza tuttavia trasformare questo parco in un bosco urbano”. Riguardo ai collegamenti del Parco, la Consulta propone anche di migliorare quelli con la viabilità circostante, con particolare attenzione agli attraversamenti pedonali di Via Lenin e di Via dei Cipressi: “opportuni, a tale proposito, dei semafori a chiamata, in attesa di eventuali soluzioni più ambiziose, ma più impegnative”. Sempre allo scopo di migliorare la viabilità ciclopedonale circostante, sarebbero necessari “il rifacimento della staccionata che occupa parte del percorso sterrato lungo Via Lenin (nel tratto ove esso è adiacente al fosso) oltre alla sistemazione, sostituzione o eliminazione del cordolo in cemento lungo Viale dei Cipressi”.

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L’elaborazione del progetto del Parco della Cappuccina ha visto la Consulta Ambiente tra i principali protagonisti di un percorso partecipato che prese le mosse a partire dal 2018, quando lo stesso organo segnalò l’opportunità di pensare a qualcosa di diverso dal solito. “Per valorizzare al meglio la specificità di questo parco, così come suggerito dalla nostra Consulta, – spiega il presidente Angelo Frascarolo – il Comune decise di dare vita a un concorso di progettazione internazionale, che permise di mettere a confronto diversi progetti, tra i quali la commissione di gara selezionò quello che meglio rispondeva al carattere e agli obiettivi posti a base di gara. La fase primaverile del primo anno di vita del nuovo parco è andata bene, sia per merito delle belle fioriture, sia perché il nuovo parco ha permesso il lancio di alcune iniziative che hanno avuto notevole presa sul pubblico.  Se non tutto è andato per il verso giusto nel periodo estivo (caratterizzato da condizioni di caldo estremo per le nostre latitudini), occorre considerare che la natura ha i suoi tempi e bisogna dar modo alla vegetazione di sviluppare tutta la sua potenzialità”. Nel frattempo, la Consulta Ambiente e alcune Associazioni che ne fanno parte avevano già avviato dei progetti per ampliare l’offerta del Parco: dall’apiario didattico (in fase di realizzazione da parte di Legambiente, LIPU ed Ekoclub al posizionamento di una serie di nidi artificiali a cura della LIPU, con il supporto operativo del Comune. “Questi progetti – prosegue Frascarolo – conferiscono al parco una valenza didattica a beneficio delle scuole e non solo, rendendo possibile la realizzazione di percorsi di sensibilizzazione e informazione nei confronti della cittadinanza. In tale ottica, la Consulta propone di inserire tabelle esplicative, postazioni di bird-watching, nonché postazioni didattiche che permettano di svolgere al meglio anche le attività divulgative per le scuole previste nel programma del CEAS dell’Unione Terre d’Argine.  A dimostrazione del fatto che il percorso realizzativo del parco non è concluso, di recente il Comune ha approvato un progetto che prevede alcuni miglioramenti quali l’inserimento di panchine, fontanelle e telecamere di sicurezza”. Oltre a questi progetti (in parte in fase attuativa, in parte in fase di elaborazione), la Consulta Ambiente ha presentato ulteriori proposte. “In primis, l’inserimento di piante perenni con fioriture alternate e diversificate nel corso dell’anno, che siano possibilmente mellifere per favorire gli insetti impollinatori, da scegliere perseguendo la biodiversità e preferendo per quanto possibile le specie autoctone resistenti ai cambiamenti climatici. Per quanto riguarda il tema delle alberature, la Consulta concorda nel ritenere opportuno l’inserimento di ulteriori alberi, senza tuttavia trasformare questo parco in un bosco urbano, stravolgendone il carattere peculiare e innovativo. Tra l’altro, alberi ce ne sono già parecchi nella vicina area boscata che si trova dietro al Cimitero, fra il Parco della Cappuccina, il Parco Martiri delle Foibe e la zona Autostazione. Di conseguenza, sarebbe più utile valorizzare la varietà e l’alternanza del patrimonio verde di questo ecosistema complessivo, sviluppando dei collegamenti funzionali fra queste diverse zone, preservando e potenziando un’area articolata con diverse forme di vegetazione, che è da considerare una ricchezza e non un impoverimento”, commenta il presidente. Riguardo ai collegamenti del Parco, la Consulta propone anche di migliorare quelli con la viabilità circostante, “con particolare attenzione agli attraversamenti pedonali di Via Lenin e di Via dei Cipressi: opportuni, a tale proposito, dei semafori a chiamata, in attesa di eventuali soluzioni più ambiziose, ma più impegnative. In tal senso, sarebbe opportuna anche la sistemazione dell’accesso al parco dalla ciclabile di Via Lenin, che si trova all’incirca in corrispondenza di Via Allegri, risolvendone le irregolarità delle pendenze e allargandolo, per renderlo più agevole anche nei confronti di portatori di disabilità, nonché migliorandolo sotto il profilo della visibilità di chi transita sulla ciclabile nei confronti di chi attraversa Via Lenin, per ridurre il rischio di incidenti tra utenti deboli della strada.  Sempre allo scopo di migliorare la viabilità ciclopedonale circostante, sarebbero necessari il rifacimento della staccionata che occupa parte del percorso sterrato lungo Via Lenin (nel tratto ove esso è adiacente al fosso) oltre che la sistemazione, sostituzione o eliminazione del cordolo in cemento lungo Viale dei Cipressi. Per tutto questo, il dialogo con il Comune e con l’Assessore Righi è aperto e ci auguriamo che ciò possa servire a rendere il Parco della Cappuccina pienamente operativo e fruibile come era nelle aspettative” conclude il presidente Frascarolo. 

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