Per costruire una filiera territoriale della canapa completa serve l’aiuto di tutti

Approvato e finanziato un progetto sperimentale sulla canapa la cui realizzazione potrebbe dare impulso all'iniziativa per costruire una filiera territoriale della canapa completa: dalla coltivazione in campo alla trasformazione e alla produzione finale di filati e canapuli. Sarebbe la prima in Emilia Romagna, con evidenti benefici per l'economia locale, per gli operatori in campo produttivo e agricolo e per imprimere un significativo contributo alla necessaria trasformazione ecologica della nostra economia. E per fare del distretto un centro di avanguardia per la moda sostenibile. Non solo nella produzione ma anche nella ricerca, utilizzando i laboratori tessili esistenti in collaborazione con la nuova università carpigiana, il cui ruolo verrebbe così potenziato.

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Alla fine del 2021 si è costituito a Carpi il Comitato PROCanapa  con lo scopo di diffondere le conoscenze sulla Canapa (Cannabis Sativa L.) e dei suoi numerosi utilizzi e applicazioni, in particolare nel settore tessile e in quello edile.  L’obiettivo è quello di promuovere la realizzazione di una Filiera Territoriale della Canapa completa che metta a disposizione degli operatori economici i materiali da utilizzarsi nelle proprie attività produttive: fibra per il tessile  e canapulo per l’edilizia. PROCanapa ha promosso – nel maggio 2022 – un specifico Convegno a cui hanno assistito oltre 100 partecipanti. Successivamente ha effettuato diversi incontri con l’Amministrazione comunale, gli operatori del settore tessile ed edile, le associazioni di categoria, gli imprenditori che in Regione stanno lavorando per lo sviluppo della coltivazione e prima trasformazione della Canapa, i docenti di Unimore, i dirigenti e gli insegnanti degli Istituti superiori Vallauri e Vinci. Insieme all’Amministrazione, nel corso del 2024 si intende realizzare nell’area verde dell’Oltreferrovia un piccolo padiglione con mattoni di calce e canapa con lo scopo di monitorare (attraverso sensori che potrebbero essere gestiti da studenti del Vinci) le prestazioni e l’efficienza energetica di questa costruzione col variare delle stagioni: temperatura, umidità, isolamento termico-acustico, traspirabilità e comfort abitativo.

Unitamente al Vallauri e col sostegno di un imprenditore locale, il Comitato ha concordato di inserire nel programma formativo del corso di maglieria, l’ideazione e la realizzazione di un campionario di capi di abbigliamento con tessuti in fibra di canapa.

Con alcuni docenti di Unimore è stato avviato un confronto per valutare nuovi ambiti di ricerca e sperimentazione da ubicare presso la sede universitaria o il Petermar sulla canapa e le sue molteplici applicazioni, ma soprattutto sulle fibre tessili di origine vegetale.

ProCanapa, infine, ha contribuito alla predisposizione di un progetto per un finanziamento regionale (Water Retting 4.0 Sviluppo e sperimentazione di un bioreattore industriale per l’estrazione della fibra di canapa e la produzione sostenibile di tessuti e materiali per l’edilizia). Capofila del progetto è il Centro qualità tessile di Carpi in collaborazione con l’azienda agraria-sperimentale Stuard di Parma, i laboratori Crea e Studiomm e Democenter. Il progetto è risultato primo nella graduatoria su circa 100 progetti ammessi e più di 150 presentati con un finanziamento di 499.800 euro.

La realizzazione di tale progetto di sperimentazione può dare impulso all’iniziativa per costruire una filiera territoriale della canapa completa: dalla coltivazione in campo alla trasformazione e alla produzione finale di filati e canapuli. Sarebbe la prima in Emilia Romagna, con evidenti benefici per l’economia locale, per gli operatori in campo produttivo ed agricolo e per imprimere un significativo contributo alla necessaria trasformazione ecologica della nostra economia. E per fare del distretto un centro di avanguardia per la moda sostenibile. Non solo nella produzione ma anche nella ricerca, utilizzando i laboratori tessili esistenti in collaborazione con la nuova università carpigiana, il cui ruolo verrebbe così potenziato (ricerca sui filati biobased). 

La sua realizzazione richiede la collaborazione dei soggetti imprenditoriali e istituzionali e la convergenza di risorse pubbliche e private, al fine  i rendere l’operazione interessante anche per il mercato.

L’investimento sulla canapa e sulle fibre naturali consentirebbe di tracciare una prospettiva per il futuro, di caratterizzare il distretto della moda in senso ecologico, di conferirgli una identità riconoscibile e trainante (da valorizzare eventualmente attraverso un  marchio di area).

La filiera della canapa completa consentirà inoltre di produrre localmente, con i prodotti di risulta della sua lavorazione, manufatti a basso impatto ambientale e alta valenza ecologica per altri settori – edilizia in primis ma anche packaging, bioplastica – nonché migliorare le qualità delle produzioni agricole locali. Il nostro territorio, i nostri imprenditori sono interessati e predisposti a cogliere questa opportunità e affrontare questa sfida?