Università a Carpi, “la sede è finita e accreditata dal Ministero così come il corso di laurea”

La sede del polo universitario targato Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi in via Corbolani è sostanzialmente finita, pronta a essere inaugurata in vista del nuovo anno accademico ormai alle porte. Ma quante sono sinora le iscrizioni al Corso di Laurea Magistrale in Sustainable Industrial Engineering al via nella nostra città? Quale la reazione del tessuto imprenditoriale a fronte di questa nuova opportunità? A rispondere è il professor Paolo Tartarini.

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Foto di Fabrizio Bizzarri

La sede del polo universitario targato Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi in via Corbolani è sostanzialmente finita, pronta a essere inaugurata in vista del nuovo anno accademico ormai alle porte. Ma quante sono sinora le iscrizioni al Corso di Laurea Magistrale in Sustainable Industrial Engineering al via nella nostra città? Quale la reazione del tessuto imprenditoriale a fronte di questa nuova opportunità?  Dare dei numeri è ancora prematuro poiché, spiega Paolo Tartarini, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di Unimore nonché referente del nuovo corso, “il termine per raccogliere le iscrizioni è il 31 dicembre e in un corso di nuova istituzione queste si completano tra settembre a dicembre”.

Come procede il cantiere?

“La sede è già pronta, sono in corso le opere accessorie, dagli arredi interni agli interventi esterni di urbanizzazione”.

Foto di Fabrizio Bizzarri

E sul fronte accreditamenti, sede e corso hanno ricevuto il nullaosta da parte del Ministero dell’Università e della ricerca?

“L’accreditamento del Corso di Laurea Magistrale in Sustainable Industrial Engineering e quello della sede distaccata di Carpi sono regolarmente arrivati dal MUR a metà giugno. L’Ateneo è rimasto colpito molto positivamente dal fatto che i giudizi dell’ANVUR (ndr – L’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca è un ente pubblico vigilato dal MUR) su corso e sede siano stati estremamente positivi e che non vi siano state richieste sostanziali di modifiche o miglioramenti. Un caso pressoché unico nell’attivazione di nuovi corsi in sedi distaccate”.

Ottima, conclude il professor Tartarini, la reazione del territorio e non solo: “più di 60 aziende (abbiamo anche partners multinazionali) hanno firmato dichiarazioni di disponibilità al partenariato per tirocini, ore/uomo per seminari e co-docenze e, in alcuni casi, per sponsorizzazioni anche economiche con borse di studio e altro. In generale è stata recepita con entusiasmo la possibilità di instaurare un rapporto continuativo di collaborazione con docenti, ricercatori e tirocinanti (ovvero potenziali futuri assunti) per attività di ricerca, sviluppo e innovazione sotto la linea guida fondamentale della sostenibilità”.

Jessica Bianchi