Gentili amministratori, c’è un ‘ponte’ che vi unisce e la fretta è cattiva consigliera

Lettera aperta del Comitato ‘Aimag per il territorio’ a chi amministra i Comuni che fanno parte del Patto di Sindacato con l’invito a “trovare la via per la costruzione di un progetto condiviso per il bene della comunità”

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Il Comitato ‘Aimag per il territorio’ che si è costituito recentemente con l’obiettivo di estendere, il più possibile, le informazioni in merito al futuro di Aimag in quanto rilevante patrimonio pubblico delle comunità ha inviato una lettera aperta agli amministratori dei Comuni che fanno parte del Patto di Sindacato con l’invito a “trovare la via per la costruzione di un progetto condiviso per il bene della comunità”.

Gent.me Amministratrici, Gent.mi Amministratori,

con ogni probabilità saprete che un gruppo di persone si è da poco costituito in Comitato con l’obiettivo di portare all’attenzione dei cittadini una discussione che li riguarda direttamente. Si tratta della discussione connessa alle scelte di governo di Aimag, l’azienda dedita sul nostro territorio alla produzione di una serie di servizi pubblici che incidono profondamente sulla qualità della vita della comunità.

Ormai sono tanti gli anni passati da quando si avviò questa esperienza da parte di un gruppo di amministrazioni che si lanciò nello sviluppo di un’idea imprenditoriale capace di guardare al futuro della collettività attraverso la produzione comune di servizi pubblici locali. Esperienza rafforzatasi nel tempo con l’ingresso di tanti altri comuni che ha consentito ad Aimag di raggiungere le dimensioni attuali e di divenire prezioso bene comune della collettività e delle diverse municipalità, parte di quel sistema vivente territoriale cui partecipa sinergicamente.

Negli ultimi anni, per assicurare il governo di una struttura che è venuta crescendo, le amministrazioni hanno pensato alla sottoscrizione di un patto di sindacato tra i soci di parte pubblica, per assicurare che le azioni dell’azienda ricercassero l’efficienza senza pregiudicare la centralità dell’utenza, riaffermando così la funzione pubblica dell’ente locale.

Con enorme sorpresa e preoccupazione abbiamo appreso in questi giorni di posizioni espresse da parte di alcuni comuni in favore di un mutamento radicale della governance dell’azienda, quasi che l’azienda sin qui non avesse risposto alle esigenze della comunità locale e tra queste a quelle delle amministrazioni pubbliche.

Si legge di critiche al bilancio Aimag 2022 che ancora non è dato conoscere, di errori che sono stati compiuti, come peraltro del tutto normale nel percorso di ognuno, tacendo però del valore che l’azienda ha nel suo complesso per aver sempre saputo guardare al futuro con quanto sin qui fatto rilevabile facilmente dai bilanci disponibili, dalle iniziative innovative in campo climatico, ambientale e delle emergenze, come pure dalle tante indagini nazionali che hanno coinvolto Aimag con i suoi servizi.

Si legge di dimensioni inadeguate della struttura Aimag per affrontare il cambiamento futuro, quando l’azienda a tutti gli effetti mostra dimensioni ottimali per l’azione nei settori nei quali opera in linea con le previsioni tecnologiche future, anche grazie all’invidiabile bagaglio di conoscenze e competenze di cui dispone. Conoscenze che ben potrebbero entrare in partnership aziendali con altri soggetti per lo sviluppo di puntuali progetti che valorizzino le competenze delle singole individualità nella loro autonomia.

Si legge di una proposta di Hera per l’ingresso in CdA di due soci privati, uno dei quali rappresentante di quella stessa azienda, per certi aspetti concorrente di Aimag, che si propone anche di indicarne la Direzione. Il tutto in cambio di ipotesi di azioni future non supportate da adeguati piani capaci di generare la fiducia necessaria nella costruzione di relazioni innovative. Piani la cui elaborazione condivisa in forme approfondite appare difficilmente compatibile con la fretta che si avverte nelle riflessioni che si susseguono sul tema.

Si condivide “la necessità di mantenere il controllo pubblico, sia per quanto concerne la maggioranza delle quote di proprietà che la maggioranza nel consiglio di amministrazione”, sottovalutando però il naturale potere di condizionamento del processo decisionale esercitato dalla forza delle informazioni e delle conoscenze in possesso di una Direzione indicata da un socio presente in CdA ed espressione di un tipico orientamento capitalistico, connesso alla propria quotazione in borsa. Aspetto questo che con il tempo potrebbe portare ad un cambiamento della stessa ragione di esistere di Aimag, allontanandola dalla funzione pubblica delle municipalità.

Ci auguriamo che nell’ambito del patto di sindacato “ponte”, che mantiene la situazione attuale fino al 30 giugno, sia possibile sviluppare un confronto e un dialogo serrato, ma sereno, tra opinioni diverse, tra persone che “stanno su rive opposte” ma unite da quel “ponte” sul quale possono trovare la via per la costruzione di un progetto condiviso per il bene della comunità, in un orizzonte temporale compatibile con la sua realizzazione.

Ben volentieri a disposizione per una discussione comune, vi ringraziamo per l’attenzione che ci avete riservato, con l’augurio che si possano produrre le scelte più opportune per la comunità.

Comitato “Aimag per il Territorio”