Aimag, sì a un Patto di sindacato “ponte” fino al 30 giugno

Mercoledì 26 aprile i Comuni soci di Aimag Spa hanno condiviso e approvato un ordine del giorno che traccia il lavoro dei prossimi due mesi. Si tratta di un Patto di sindacato “ponte” – in continuità con l’attuale e della durata di due mesi, fino al 30 giugno 2023 – che porterà alla scadenza del Consiglio d’Amministrazione dell’azienda.

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Mercoledì 26 aprile i Comuni soci di Aimag Spa hanno condiviso e approvato un ordine del giorno che traccia il lavoro dei prossimi due mesi. Si tratta di un Patto di sindacato “ponte” – in continuità con l’attuale e della durata di due mesi, fino al 30 giugno 2023 – che porterà alla scadenza del Consiglio d’Amministrazione dell’azienda, una soluzione in grado di garantire l’unità della maggioranza pubblica nelle fasi transitorie della redazione dei nuovi patti e dei relativi accordi di natura industriale. “Valuto favorevolmente la mediazione condotta all’interno del Patto, una mediazione che pone le basi per il futuro e per un proficuo lavoro della parte pubblica” è il commento della presidente del Patto di sindacato Francesca Silvestri.

“I comuni soci  – si legge nell’ordine del giorno condiviso dai comuni soci – condividono la necessità di mantenere il controllo pubblico dell’azienda, sia per quanto concerne la maggioranza delle quote di proprietà che la maggioranza nel consiglio di amministrazione. Le proposte presentate dal socio HERA contengono elementi condivisibili e positivi di sviluppo industriale e di governance per quanto riguarda il regime indicato come transitorio. In tale regime è possibile intraprendere un percorso di sviluppo con l’apporto industriale di HERA che salvaguardi e implementi, anche in vista delle future gare, gli asset strategici di AIMAG (come la raccolta rifiuti e il servizio idrico integrato), garantisca innovazione e valore sulla distribuzione e vendita del gas, sviluppi tutto il potenziale di una multiutility come AIMAG nell’ambito della transizione ecologica ed energetica (ad esempio produzione energie rinnovabili e comunità energetiche, efficientamento energetico di immobili pubblici e privati), garantisca stabilità e qualità occupazionale valorizzando le competenze professionali presenti nell’azienda e contribuisca alla crescita del tessuto economico del territorio. In tale regime transitorio è prevista la sottoscrizione un consiglio di amministrazione a maggioranza pubblica (3 consiglieri, tra cui il Presidente del CdA), 1 consigliere nominato da HERA e 1 delle Fondazioni bancarie con l’indicazione di un direttore generale da parte di HERA sentiti i soci pubblici”.
Il Patto di Sindacato impegna i comuni soci
, oltre all’approvazione del patto di sindacato ponte, “al confronto con HERA –  si legge nell’ordine del giorno – nelle prossime settimane con l’obiettivo di arrivare a condividere lo sviluppo ulteriore e la definizione puntuale dei contenuti del solo regime transitorio della proposta del socio privato e arrivare alla stipula e alla approvazione di un nuovo patto di sindacato e di patti parasociali prima della votazione del bilancio 2022 e della relativa scadenza del consiglio di amministrazione. E, infine, a sentire le Fondazioni bancarie circa il loro interessamento a nominare 1 membro nel CdA”.