Casa della Comunità, dov’è finita l’ipotesi di collocarvi un Centro prelievi ad accesso diretto?

L’impresa a cui è stata affidata la realizzazione della struttura di viale Peruzzi ha chiesto all’Azienda Sanitaria Usl di Modena una ulteriore proroga facendo slittare al 31 maggio la fine dei lavori. Prosegue intanto il dibattito su cosa inserire all’interno del nuovo polo sanitario.

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I lavori sono iniziati il 26 maggio 2020 e si sarebbero dovuti concludere esattamente due anni dopo, il 26 maggio 2022. Qualcosa però, come noto, è andato storto e, dopo il fallimento della prima impresa e variante dopo variante, la storia della Casa della Salute o della Comunità che dir si voglia è tutt’altro che vicina all’happy end. 

L’impresa a cui è stata affidata la realizzazione della struttura di viale Peruzzi infatti, la  I.T.I. Impresa Generale S.p.A. di Modena ha chiesto all’Azienda Sanitaria Usl di Modena una ulteriore “proroga di 196 giorni rispetto al termine contrattuale di ultimazione dei lavori”. Una richiesta che l’Ausl ha rispedito in parte al mittente concedendone soltanto “61 naturali e consecutivi”. La data di fine cantiere, già posticipata al 31 marzo 2023, slitta così, salvo ulteriori imprevisti, al 31 maggio per dare la possibilità al Comune di Carpi, si legge nel documento dell’Ausl, di effettuare dei lavori nella “sala di attesa presso l’autostazione” delle corriere. 

E mentre muri e impianti sono ormai una realtà, prosegue il dibattito su cosa inserire tra quelle pareti, un polo sanitario che necessariamente dovrà contribuire a snellire gli accessi, spesso impropri, al Pronto Soccorso del Ramazzini, facendosi al contempo carico di cronicità, non auto-sufficienza e cure palliative, temi con cui soprattutto nel medio e lungo termine dovremo confrontarci sempre più a causa del progressivo e inesorabile invecchiamento della popolazione.

Ciò che è certo, ad oggi, è che nella struttura  troveranno spazio Medicina di gruppo, Consultorio Familiare con lo Spazio Giovani, Centro Adolescenza, Continuità Assistenziale (i medici che garantiranno le visite nelle fasce orarie non coperte dalla medicina generale),  Centrale Operativa Territoriale, Sportello Sociale – Porta d’Accesso ai Servizi Sociali e Punto di Infermieristica di famiglia e di Comunità. Sparito dalla scena invece il Centro prelievi ad accesso diretto di cui si era parlato negli scorsi anni per dare una sede finalmente consona e appropriata al servizio che oggi si trova nel seminterrato dell’ospedale. Sulla possibilità di collocarlo all’interno degli spazi di viale Peruzzi, l’Ausl è cauta e non si sbottona: “sono ancora in corso le valutazioni complessive sui servizi da attivare nella Casa della Comunità di Carpi in fase di realizzazione, anche alla luce della riorganizzazione imposta dal recente decreto DM77 che regola l’assistenza territoriale”. 

Jessica Bianchi