Bologna è la capitale italiana della street art. Avrebbero mai potuto le opere di Banksy viaggiare in tutta la Penisola senza fare tappa in questa bellissima città, donando la prima grande retrospettiva sulla storia di questo genere artistico?
Le suggestive sale della splendida struttura storica bolognese di Palazzo Pallavicini, a pochi passi dalle Due Torri e da Piazza Maggiore, ospitano dal 31 marzo al 6 agosto la nuova esposizione The World of Banksy, l’artista di Bristol la cui vera identità rimane ancora sconosciuta. Una meravigliosa antitesi tra lo sfarzo aristocratico del Palazzo e le opere urbane dell’artista. Oltre ai lavori iconici, come Girl with Balloon, Flower Thrower e Kissing Coppers per citarne solo alcune, vengono esposte per la prima volta alcune riproduzioni delle opere create dall’artista in Ucraina a Kiev e in altre città colpite dai bombardamenti. Uno degli stencil che ha fatto molto parlare di sé è una ginnasta ucraina in abito sportivo che esegue una verticale su un altro edificio distrutto a Borodyanka. La figura è quella di Marharyta Kozlovska, che ha usato la sua tribuna ai Campionati Mondiali per chiedere la fine del conflitto che sta dilaniando il suo Paese. Un’altra opera di grande impatto è quella raffigurante una donna con i capelli arrotolati e una vestaglia, che indossa una maschera antigas e tiene in mano un estintore; questa è apparsa sul muro di un edificio residenziale pesantemente danneggiato dai combattimenti all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina a Hostomel.
La mostra comprende oltre 30 murales a grandezza naturale che presentano in modo diretto allo spettatore temi importanti, forti, davanti a cui ci si sente spesso impotenti. La mostra dedica uno spazio esclusivo a The Untold Truth of Banksy, un documentario inedito sulla vita dell’artista, affiancato da iBanksy, una speciale sezione video comprensibile anche per i più piccoli, che ripercorre la storia e il messaggio sociale dei lavori realizzati dallo street artist di Bristol su muri, strade e ponti di tutto il mondo.