A Carpi il 26% dell’acqua viene disperso: l’impegno di Aimag per efficientare la rete

Ogni giorno, in Italia, consumiamo circa 241 litri di acqua pro capite e ne sprechiamo 157. Uno dei principali e annosi problemi per una gestione efficiente e sostenibile dei sistemi di approvvigionamento idrico è la quantità di acqua che sistematicamente viene dispersa in rete a causa di tubazioni colabrodo. Un fronte su cui Aimag è impegnata da tempo: ogni anno la multiutility investe 12 milioni di euro per sostituire le tubazioni più obsolete.

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Ogni giorno, in Italia, consumiamo circa 241 litri di acqua pro capite e ne sprechiamo 157. Uno dei principali e annosi problemi per una gestione efficiente e sostenibile dei sistemi di approvvigionamento idrico è la quantità di acqua che sistematicamente viene dispersa in rete a causa di tubazioni obsolete e colabrodo. A snocciolare qualche dato relativo al triennio 2020-2022 è l’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che ricorre oggi, 22 marzo. Nel 2020, il volume delle perdite idriche totali nella fase di distribuzione dell’acqua, calcolato come differenza tra i volumi immessi in rete e i volumi erogati, è pari a 3,4 miliardi di metri cubi, il 42,2% dell’acqua immessa in rete. Un’enormità. 

E a Carpi? Qual è la situazione? Nella nostra città a “perdersi” in rete è il 26% di questa preziosissima risorsa (dato 2022). Una percentuale che, pur piazzandosi al di sotto della media nazionale, può essere ulteriormente ridotta attraverso interventi di efficientamento.

“Il contenimento delle perdite – spiega il direttore generale di Aimag, Davide De Battisti – è uno dei nostri obiettivi primari, pertanto sono numerose le azioni che mettiamo in campo a tal fine. A fare la differenza sono senza dubbio gli investimenti: al servizio idrico integrato destiniamo ogni anno 12 milioni di euro (ndr – circa 60 euro annui per ogni abitante del bacino servito dalla multiutility). Una cifra che ci consente di rinnovare importanti porzioni di tubazioni: solo attraverso il rifacimento delle reti infatti possiamo efficientare i sistemi distributivi”.

Aimag gestisce 2.100 chilometri di rete, che arrivano a sfiorare i 3mila considerando anche gli 800 chilometri di allacciamenti, ovvero i tratti di rete che dalla strada giungono sino alle abitazioni: “alcune tubature – prosegue De Battisti – hanno oltre 50 anni ed è a quelle che diamo la priorità”.

Negli anni scorsi Aimag ha provveduto a sostituire le adduttrici, ovvero le grandi tubazioni che dai campi di raccolta portano in città, ma sono stati compiuti numerosi interventi sui reticoli secondari, di minor portata, che conducono alle utenze, e di sostituzione degli allacciamenti.

Una risorsa, l’acqua, che non possiamo permetterci di sprecare in alcun modo. Adottare comportamenti responsabili a livello personale, anche a fronte dei sempre più frequenti periodi siccitosi che stiamo attraversando, è necessario ma certamente non sufficiente se non si rimette mano, con urgenza, alla rete e Aimag lo sta facendo. 

La crisi idrica, legata alla siccità a cui stiamo assistendo da due anni a questa parte anche nel nostro territorio, richiede risposte rapide, organiche ed efficienti. Al momento, sul fronte approvvigionamento di acqua potabile non si rilevano criticità: “tutti i nostri impianti, da Fontana di Rubiera a Campogalliano, passando per Cognento, prelevano da falde profonde, produttive e dallo spessore elevato. Anche qualora si dovesse verificare un lieve abbassamento questo non pregiudicherebbe la produzione della risorsa. Al contrario le sorgenti superficiali, da cui attingono altri gestori, sono già in sofferenza. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai tanto evidenti quanto innegabili; in futuro quello della scarsa disponibilità dell’acqua sarà uno dei temi con cui dovremo fare i conti”, conclude Davide De Battisti. 

Jessica Bianchi 

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